
CAMPOBASSO – Nella seduta della Seconda Commissione Regionale di ieri si è svolta l’audizione dell’assessore alle Attività Produttive, Carlo Veneziale, sui contenuti dell’Accordo di Programma in via di predisposizione con il Governo sull’area di crisi industriale complessa Bojano – Isernia – Venafro.
“Nell’arco delle poche settimane che ci separano dalla firma dell’Accordo tra Governo e Regione Molise – spiega il consigliere regionale Michele Petraroia ai sindaci di Bojano, Isernia e Venafro e ai presidenti delle Province – è ancora possibile implementare il documento, sollecitare una dotazione finanziaria più significativa, riportare impegni diretti del Ministero del Lavoro per agevolare la ricollocazione dei dipendenti dell’ITTIERRE, della GAM e del settore metalmeccanico, chiamare in causa il Ministero dei Lavori Pubblici sulla realizzazione di infrastrutture a supporto della competitività territoriale e acquisire nello strumento di programmazione l’appostamento del ristoro totale e/o parziale in favore del Molise dei 142 milioni di euro sottratti ingiustamente con la dotazione dei fondi europei POR 2014/2020 e non compensata con il fondo FSC 2014/2020.
Dalle comunicazioni dell’assessore alle Attività Produttive permane una impostazione burocratica dell’Accordo di Programma – commenta Petraroia – che si limita ad appostare dei fondi in un bando per incentivare le imprese con un impegno complessivo a carico dello Stato, di gran lunga inferiore alle aspettative.
È scomparsa la modulazione di un’Intesa politico – istituzionale con cui il Governo si impegnava a risarcire il Molise sul taglio ai fondi europei, ed è scomparso ogni riferimento ad un’azione di rilancio economico, innalzamento della competitività sistemica locale e capacità di ricollocare i lavoratori espulsi delle filiere del tessile, dell’avicolo e del settore metalmeccanico.
L’Accordo di Programma per come ci è stato anticipato è uno strumento che finanzierà un numero limitato di investimenti imprenditoriali, non farà cenno a percorsi concreti di rilancio attrattivo del territorio, e sarà già molto se menzionerà le misure di politiche attive del lavoro o la realizzazione di opere infrastrutturali strategiche di supporto.
Il Ministero del Lavoro nel corso degli ultimi mesi – aggiunge – si è sfilato dal tavolo tecnico presso il Ministero dello Sviluppo, facendosi sostituire dall’Agenzia ANPAL che non dispone di particolari mezzi o strumenti finanziari a sostegno della ricollocazione occupazionale degli addetti ITTIERRE, GAM e del settore metalmeccanico.
Con il Ministero delle Infrastrutture non si è fatto alcun approfondimento operativo connesso alla stipula dell’Accordo di Programma riferito all’elettrificazione della tratta ferroviaria Campobasso – Roma e del collegamento con l’alta velocità Napoli – Bari attraverso la linea Bojano – Benevento.
Ciò che più preoccupa è che si giunga alla stipula dell’Accordo con il Governo senza la profilazione nominativa dei lavoratori interessati e con il rischio che al 5 novembre per i 300 dipendenti della GAM non sia più disponibile alcuno strumento di tutela del reddito.
Considerati i limiti di un’impostazione tipica della burocrazia ministeriale e priva di qualsiasi visione politica, è indispensabile agire in queste settimane per chiedere l’inserimento di fondi nazionali aggiuntivi finalizzati a ricollocare i lavoratori, a garantire un più ampio spettro di investimenti imprenditoriali privati e a sostenere – conclude Petraroia – la realizzazione di opere infrastrutturali strategiche per tirare fuori dall’isolamento l’area Bojano – Isernia – Venafro”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA