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CAROVILLI – Dopo la protesta per le unioni civili, il parroco di Carovilli, don Mario Fangio, torna a far parlare di sé. Era il 12 maggio 2016 quando il sacerdote celebrò “il funerale del matrimonio tradizionale”, affiggendo un manifesto funebre.
Ora il prete di Carovilli si è fatto portavoce di una seconda protesta che vede coinvolti anche gli omologhi di Castropignano (Campobasso), Duronia (Campobasso), Pietrabbondante (Isernia), Salcito (Campobasso). Nel giorno dell’approvazione alla Camera dei deputati delle Disposizioni anticipate di trattamento (Dat) – nell’ambito della legge sul Biotestamento, i preti molisani hanno suonato le campane a morto, facendo anche affiggere un necrologio a Pietrabbondante: “La vita – si legge nel manifesto – è vittima della morte dall’aborto all’eutanasia delle DAT. Con questo l’Italia ha scelto di far morire, non di far vivere. Prosit!”.
“Con ciò – spiegano in una nota – hanno voluto richiamare l’attenzione delle loro comunità sul funesto evento legislativo, che creerà una grande mole di problemi, e minerà alla base la certezza della indisponibilità della vita umana. Invitano anche tutti ad una seria riflessione a emendare sostanzialmente al Senato la norma, e bocciarla addirittura come inutile, potendo fare riferimento già alle normative sull’accanimento terapeutico e cure palliative”.
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