ISERNIA – Irregolarità nella gestione, ma anche denunce scattate nelle ultime settimane e problemi di ordine pubblico.
Il prefetto Fernando Guida ha deciso di sciogliere, anticipatamente, le convenzioni con tre CAT (Centri di accoglienza temporanea), tra questi quello di via Giovanni XXIII dove, solo qualche settimana fa, una rissa richiese l’intervento delle forze dell’ordine e portò all’arresto di afghani e nigeriani.
Il secondo Cat chiuso si trova a Macchia d’Isernia, mentre del terzo il prefetto, invitato ieri al tavolo tecnico organizzato in Comune dalla locale amministrazione, ha preferito non parlare, perché non è ancora stato firmato il recesso dalla convenzione. Gli ospiti saranno trasferiti in altre strutture più idonee.
La decisione è arrivata a seguito delle ispezioni, controlli effettuati dalla Prefettura nei giorni successivi ai disagi registrati.
Nella provincia di Isernia sono 37 i Cat, 5 in città, mentre 1.121 sono i migranti presenti. La chiusura dei centri vuole servire da monito per tutte le altre strutture, troppo spesso luogo di speculazione più che di reale accoglienza e integrazione.
Guida, nel suo intervento, ha anche ricordato che se il Comune di Isernia decidesse di aderire allo Sprar, arriverebbero in città 266 migranti, ma si eviterebbe al capoluogo di essere inserito nel prossimo bando per nuovi arrivi, che la Prefettura sta già predisponendo, bando che prevede l’apertura di nuovi CAT. In questo caso i numeri sarebbero decisamente più alti.
Non sono mancate polemiche, ma si tornerà a discutere dell’ argomento già domani quando è previsto un consiglio monotematico per decidere o meno l’adesione allo SPRAR.
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