CAMPOBASSO – Bilanci senza risorse per investimenti e economie solo per l’ordinaria amministrazione. La Cisl del Molise sottolinea questa tendenza considerando che il suo compito è stato quello di partecipare anche con proposte ai vari tavoli che hanno visto la stesura dei piani, dalle aree di crisi al Patto per il Molise al fine di creare maggiori condizioni e opportunità che potessero favorire al meglio il rilancio produttivo e occupazionale nella nostra regione.
<La convinzione principale era ed è – commenta Notario segretario regionale aggiunto della Cisl – , che per uscire da una crisi sistemica quale questa, le maniche bisogna rimboccarsele tutti e mirare a un solo obiettivo: tirare fuori il Molise da questa situazione, per noi il nostro futuro e quello dei nostri figli, ognuno per la propria parte e nel proprio ruolo.
L’economia italiana cresce dello 0,7 per cento risultato dell’accelerazione della produzione industriale e degli investimenti all’inizio del 2016, e per il Molise si rileva una crescita del 2,9 per cento dove si può ravvisare lo stesso quadro, con la stessa analisi, considerando che la crescita industriale è marcata nel basso Molise effetto dell’Automotive e delle industrie chimiche.
In sintesi è POSITIVA LA DIREZIONE DI MARCIA e gli intenti espansivi della manovra finanziaria Regionale con le misure previste per la nuova programmazione, ma bisogna stare attenti che l’eccessiva FRAMMENTAZIONE delle stesse misure, rischia di non portare ad una ripresa più robusta delle attività industriali su tutto il territorio regionale.
Vedremo nel corso di quest’anno gli effetti delle misure prese in materia con l’ultima legge di stabilità (superammortamento e credito d’imposta per il sud), unite a quelle delle aree di crisi e come detto della nuova programmazione con l’effetto dei bandi.
Altra considerazione -continua Noatario- riguarda le casse integrazioni rilevate in calo, da non valutare come aspetti positivi, veri in parte per quanto detto per il basso Molise, ma evidentemente calo dovuto anche alla trasformazione dello stesso strumento per via di effetti normativi e per gran parte per esaurimento dei periodi previsti degli stessi a favore delle imprese>.
Anche per questo il 2017 è l’anno di verifica della strutturazione dei dati e si spera ovviamente nel trend positivo se ripartono anche gli investimenti privati, pur se come affermato in varie sedi anche ultimamente dal direttore di Invitalia, sostenuti da intervento pubblico se ritenuti validi>
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