LAVORO – Centri per l’impiego al collasso, difficile l’erogazione degli aiuti agli indigenti

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CAMPOBASSO –  I Centri per l’impiego nel caos, senza punti di riferimento, senza un’organizzazione istituzionale dopo il depauperamento delle Province senza risorse per pagare i propri dipendenti. In questa situazione ovviamente non è chiaro come si possa garantire in Molise l’avvio del SIA l’inclusione al sostegno economico per 1.800 indigenti che hanno l’obbligo di un’intesa tra Piani di Zona e Centri per l’Impiego. Sono a rischio così anche tutti gli strumenti di sostegno al reddito per i lavoratori dell’Area di Crisi Industriale Complessa e per quelli dell’Area di Crisi non Complessa perché il presupposto di ogni provvedimento passa per l’attività istruttoria, di monitoraggio, profilazione, progettazione e di supporto dei Centri per l’Impiego. Chi potrà mai erogare una cassa straordinaria o un assegno di ricollocazione se i Centri per l’impiego sono in questa condizione? E’ un punto di domanda molto delicato che una parte della politica si è posta in questi giorni cercando di dare una risposta Michele Petraroia di Dem tra l’altro annuncia che il 7 novembre alle 14.00 per iniziativa di CGIL-CISL-UIL si svolgerà una manifestazione nazionale a Roma contro il Governo per denunciare lo stato di paralisi in cui versano i Centri per l’Impiego in Italia, e il mancato rispetto delle intese sulla stabilizzazione dei precari in servizio da anni presso le Province. <Tutti i provvedimenti adottati sulle Politiche Attive del Lavoro, sul Sostegno all’Inclusione Attiva, –  puntualizza Petraroia –  sull’Assegno di Ricollocazione Occupazionale, sull’Orientamento Permanente, sulla presa in carico del disoccupato, sull’Inserimento Mirato dei Disabili e delle Categorie Protette, sulla Certificazione delle Competenze,  sulle nuove modalità di funzionamento degli strumenti di sostegno al reddito come la NASPI, l’ASDI, la DIS-COLL, i contratti di solidarietà e la cassa integrazione, necessitano di un presupposto base che è l’efficienza del vecchio Ufficio di Collocamento meglio conosciuto come Centro per l’Impiego. La soppressione incauta delle Province ha smantellato i Servizi per il Lavoro garantiti dai Centri per l’Impiego Pubblici e ha fatto scivolare nel caos tutte le politiche attive del lavoro, la gestione delle liste dei disoccupati ed il monitoraggio dell’alternanza scuola-lavoro o qualsiasi altro strumento di conoscenza delle dinamiche dei SLL – Sistemi Locali Lavoro o meglio del Mercato del Lavoro regionale. Svuotate le Province si sono stipulate delle Convenzioni tra le Regioni ed il Ministero del Lavoro per garantire la funzionalità minima dei Centri per l’Impiego in attesa di conoscere l’esito del Referendum del 4 dicembre che potrà stabilire in caso di vittoria del SI il passaggio di tutte le competenze lavoristiche allo Stato o in caso di vittoria del NO il passaggio delle competenze precedentemente esercitate dalle Province in capo alle Regioni>.Il mancato funzionamento dei  Servizi dei Centri per l’Impiego si ripercuote in negativo su tutti i lavoratori che cercano di reinserirsi nel mercato del lavoro, di formarsi, orientarsi, riqualificarsi o che hanno bisogno di accedere a strumenti di politiche attive per poter usufruire della cassa integrazione, della mobilità, dell’indennità di disoccupazione o di un patto di servizio per beneficiare del SIA il sostegno all’inclusione per le famiglie povere e svantaggiate. <Se la situazione nazionale è critica per colpa di un Governo che non rispetta gli impegni con le Regioni e con i Sindacati, quella molisana è drammatica – conclude Petraroia – . Non è stato più pubblicato il bando di 1 milione di euro per passare su un sistema unico informatizzato tutta la banca dati dei Centri per l’Impiego impedendo di fatto di realizzare una rete digitale in contatto costante con INPS,INAIL, Ministero del lavoro, Ordini Professionali, Comuni, Patronati, ecc>.

 

 

                       

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