AGNONE – Sono oltre 5mila anni che l’Europa (specie quella del Sud) accoglie migranti. Pure per questa antichissima realtà storica che si rinnova oggi, l’associazione culturale “Università delle Generazioni” di Agnone propone, in una lettera aperta, di considerare la possibilità di dedicare, durante il prossimo Festival della Canzone Italiana di Sanremo 2017, un significativo spazio alla musica dei Popoli che maggiormente producono migranti di ogni genere.
“Sarebbe un utile segno di migliore considerazione, accoglienza ed integrazione – afferma Domenico Lanciano – ma anche un segno di amicizia e di pace tra le genti. Pochi minuti del Festival di Sanremo per una grande causa: la dedica di uno spazio speciale a questo “popolo in movimento” e, in particolare, ai troppi “morti del mare Mediterraneo”.
Noi – continua – potremmo mettere a disposizione il “pop-islam” che il gruppo musicale “Euro Universal” ha elaborato tra il 1971 e il 1973 (in particolare le canzoni “Lacrime e sangue” – “Mesopotamia” – “Fellah” – “Nilo lontano” – “Ombre straniere”) presenti nel CD qui unito assieme all’opuscolo “Il futuro è pop-islam” (edito il 4 ottobre 2016). Ma potrebbe partecipare, come ospite di onore all’Ariston, il cantautore Claudio Sambiase che ha dedicato due canzoni (“Fratelli del mare” e “Angelina di Badolato”) agli 825 profughi sbarcati sulla Calabria jonica dalla nave Ararat il 26 dicembre 1997″.
Lanciano prende in considerazione anche un’altra possibilità: “la partecipazione a Sanremo di un gruppo musicale misto: italiani e ospiti dello Sprar di Agnone”.
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