CAMPOBASSO – I presidenti delle associazioni Liberamente Insieme e Promosam (Promozione per la Salute Mentale) – composta da operatori, cittadini e familiari – hanno espresso indignazione per la notizia diramata dal Spp (Sindacato Polizia Penitenziaria), nel corso di una conferenza stampa, in cui il sindacato lamentava la mancanza, tra l’altro, di uno psichiatra nel carcere di Campobasso.
“Si continua ad associare la violenza alla psichiatria – affermano le due associazioni – laddove le statistiche parlano chiaro e dicono che le persone con malattia mentale sono quelle che commettono meno reati contro terzi. Noi – continuano – riteniamo e lottiamo affinché siano separati, sul piano culturale e procedurale, le persone affette da disturbo mentale grave, che non superano le due unità su 100 detenuti di pertinenza della psichiatria, dalle persone psicopatiche o antisociali, il cui comportamento violento dipende dalla persona e non dalla malattia mentale.
Storicamente infatti il percorso di queste ultime persone è stato sempre estraneo al circuito della psichiatria proprio per l’inefficienza terapeutica. Forse il carcere – affermano – dovrebbe dotarsi di personale psicologico altamente qualificato per migliorare le relazioni dei detenuti, ma anche per attività didattica e culturale per alcuni sindacalisti. Tali dichiarazioni- concludono – anche se strumentali feriscono coloro che il problema della malattia mentale, quella vera, quella che necessita degli psichiatri, la vivono quotidianamente”.
Un messaggio quello lanciato dalle due associazioni affinché si educhi la popolazione ad un maggior rispetto verso le malattie mentali, senza abusarne per fini strumentali.
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