SANITA’ – CGIL: “Depauperamento del servizio pubblico, Frattura ci ripensi”

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CAMPOBASSO – “C’è davvero da rimanere sbigottiti di fronte all’ennesimo atto di protervia e accanimento assunto dal governatore – commissario Frattura in merito al provvedimento assunto con DCA che dà l’avvio alla suggestiva e unilaterale integrazione tra la struttura privata Fondazione Giovanni Paolo II e quella pubblica dell’ospedale Civile Cardarelli“.
Franco Spina (CGIL Molise) e Susanna Pastorino (FP Cgil Molise) critici sulle ultime decisioni del presidente della Regione in materia di Sanità. “E’ bastato il pretesto del blocco del turn-over  medico/sanitario imposto dai Ministeri a causa del piano di rientro dal debito  e una mancata volontà di procedere con assunzioni per rispondere alla cronica necessità di personale, che nottetempo magicamente si trova la soluzione per iniziare il gioco dello smantellamento lento ma progressivo di servizi sanitari  compresi quelli essenziali pubblici a partire  dalla  chirurgia vascolare, trasferita al privato convenzionato se pur come dichiarato in via sperimentale.
Tale prassi si inserisce perfettamente in una logica di progressivo depauperamento della sanità, creando nei fatti  ulteriori confusioni di ruoli e compiti tra strutture, aumenta le diseguaglianze e quindi le ingiustizie sociali, ma soprattutto si rischia di assicurare sempre meno cure adeguate per carenza di risorse umane e tecnologiche. Così, le incapacità, i costi e i disastri strutturali  creati da almeno venti anni di mala gestione della sanità molisana, vengono scaricate sulle spalle dei cittadini.
Come magistralmente ci insegna Noam Chomski nella sua elaborazione della lista che comprende le 10 strategie per l’uso di armi silenziose per condurre guerre tranquille, pezzo dopo pezzo si scompone il puzzle pubblico e si ricompone lo stesso in altri luoghi, riducendo spesso anche le prestazioni. Tale strategia consente di affrontare le emergenze e le criticità create nel pubblico, per far accettare come soluzioni ottimali, scelte politiche che poco hanno a che fare con una visione complessiva e sostenibile di sanità universale e pubblica per tutti. Esiste una strana idea in questa regione, si ritiene infatti che, attraverso le privatizzazioni, la precarietà, la flessibilità, si possa garantire a tutti  servizi sanitari migliori. Il decisionismo dimostrato nel perseverare in questo disegno, ci allarma e ci preoccupa. Ancora una volta nostro malgrado chiediamo un ripensamento e una presa di coscienza da parte del commissario”.
Dalle segreterie ribadiscono che “i parametri a base di una riforma sanitaria non possono essere quelli legati al taglio dei posti letto negli ospedali,  o quelli  legati alla riorganizzazione e/o  superamento di reparti e/o accorpamento di funzioni  che si trasferiscono da una struttura ad una altra senza un quadro di insieme chiaro, oppure basato sul  taglio di prestazioni sociali, o  contrazione degli investimenti per le strutture pubbliche e individuazioni nel contempo di risorse e spazi per la sanità altra”.
Questo è un modello che la CGIL e la Funzione Pubblica ritengono del tutto sbagliato, l’impegno assunto al tavolo della Giunta Regionale  lo scorso 11 aprile, era quello di riconvocare le parti a breve  per spiegare meglio i dettagli della proposta regionale, fugando i dubbi e gli interrogativi  posti alla regione  a partire proprio dal modello di integrazione pubblico privato.
Restiamo in attesa, constatando pur nella consapevolezza che a tutt’oggi, non ci è dato sapere quale sia il piano definitivo, quale riorganizzazione o funzionalità si prevedono per le strutture pubbliche e quelle private convenzionate, quali e quanti gli investimenti previsti, nonché quali e quanti tagli da effettuare sulle inappropriatezze esistenti. La sanità pubblica va riqualificata migliorando le prestazioni e potenziando le sinergie tra la medicina ospedaliera e quella territoriale”. 
La CGIL e la Funzione Pubblica ritengono fondamentale che sul tema del riordino sanitario non si debba proceda per tentativi o fasi sperimentali, la salute del cittadino, è una cosa troppo seria troppo importante che va sempre garantita, così come  la professionalità e la qualità delle prestazioni sanitarie che sono argomenti altrettanto seri che appunto richiedono una grande capacità progettuale e una visione complessiva che non si limiti ad affrontare l’emergenza quotidiana.
Per queste ragioni la CGIL e la Funzione Pubblica ribadiscono la propria disponibilità al confronto, e confermano la decisa volontà di intraprendere ogni iniziativa volta alla tutela della difesa del diritto alla salute universalmente riconosciuto e alla qualità delle prestazioni cui hanno diritto i cittadini molisani. Tutto questo passa anche attraverso la  salvaguardia e il potenziamento  professionale degli operatori sanitari.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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