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VENAFRO – L’Associazione Mamme per la salute e l’Ambiente onlus, con ricorso al Tar, ha impugnato il Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti, approvato lo scorso 1° marzo dalla Regione Molise.
Secondo l’Associazione, “il Piano Regionale dei Rifiuti non risulta lungimirante per tutto il territorio regionale ed è illegittimo sotto diversi profili. In particolare, -affermano – la visione programmatica della Regione Molise più che puntare ad una effettiva politica di riduzione e di riciclo del rifiuto, s’ispira ad una gestione dei rifiuti che fa leva sul recupero energetico e sullo smaltimento che sulla riduzione, riuso e riciclo“.
L’associazione nel ricorso ha evidenziato come, a conferma di questa visione gestionale dei rifiuti, vi sono le previsioni, nel breve e medio periodo, di obiettivi di raccolta differenziata con percentuali ben più basse di quelle imposte dal D.Lgs. n. 152/2006 (T.U. Materia di Ambiente) ed un utilizzo ancora intensivo e predominante delle odierne discariche con la valutazione anche di un ampiamento delle discarica di Tufo Colonoco il cui procedimento autorizzativo, non si è ancora concluso. Non si prevede, invece, alcuna implementazione e/o adeguamento degli impianti attualmente presenti sul territorio molisano e destinati all’attività di raccolta differenziata dei rifiuti.
“Tutto ciò – continuano in una nota dall’associazione- si concretizza in una violazione dei principi comunitari in materia di rifiuti con un evidente capovolgimento della gerarchia indicata dal legislatore europeo e dal legislatore italiano, la quale pone ai primi posti delle attività che si devono realizzare per la gestione dei rifiuti la prevenzione, la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio del rifiuto”. Sul punto, richiamano la direttiva n. 2008/98 /CE la quale prescrive che “L’obiettivo principale di qualsiasi politica in materia di rifiuti dovrebbe essere di ridurre al minimo le conseguenze negative della produzione e della gestione dei rifiuti per la salute umana e l’ambiente. La politica in materia di rifiuti dovrebbe altresì puntare a ridurre l’uso di risorse e promuovere l’applicazione pratica della gerarchia dei rifiuti”.
“Ancora una volta, come nel caso dell’inceneritore di Pozzilli per molti anni unico impianto in Italia sprovvisto dall’autorizzazione integrata ambientale, la Regione Molise – denunciano le Mamme per la salute – dimostra di camminare nella direzione opposta a quella dell’Europa”.
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