AMMINISTRATIVE – Izzo: “Manifestazione sanità, mi hanno azzittito”

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ISERNIA – A Emilio Izzo, candidato sindaco con “Isernia domani“, tra i fondatori, insieme ad altri del Forum in difesa della Sanità pubblica, membro del direttivo, è stata negata la parola. Lo denunciano, su Facebook, i suoi sostenitori. L’episodio sarebbe avvenuto a margine della manifestazione a Campobasso. A confermarlo è lo stesso Izzo in un post sulla propria bacheca:
Oggi sui giornali – afferma Izzo – leggerete che il Molise ieri è sceso in piazza, che il popolo ha chiesto a gran voce le dimissioni di un Presidente Regionale e l’immediato arresto della riforma sanitaria.
Oggi sui giornali troverete la voce di quelle che sembrano essere state 6000 persone, stanche di una gestione privata della cosa pubblica.
Noi eravamo lì, crediamo che il pubblico debba rimanere pubblico, ma vogliamo accanto a questo raccontare anche un’altra storia, una storia fatta di privatizzazione dell’informazione e di strumentalizzazione del malessere di tutti.
Solo Lucio Pastore – candidato sindaco per la lista Pensiero Libero (e la cosa è alquanto paradossale) -, a Campobasso come a Isernia, è stato invitato a salire sul palco a fornire il proprio contributo alla manifestazione.
Gli altri candidati – commenta amareggiato – sono stati altrimenti intervistati ai piedi del palco, ma per Emilio Izzo, candidato sindaco evidentemente scomodo e pericoloso per la stampa e per chi gestiva gli interventi, questo non è accaduto“, denuncia.
Pessimi giornalisti e pessimi gestori della parola hanno chiuso il palco a chi il grido della piazza non solo lo ha sempre ascoltato, ma ne è negli anni diventato espressione, con lotte che vanno bel al di là del solo diritto alla sanità pubblica.
Non è la prima volta che succede che una manifestazione pubblica diventa strumento privato di propaganda.
Fate attenzione a chi oggi strumentalizza il vostro grido per i propri interessi.
Non è molto diverso da chi vi ha tolto il diritto a nascere e curarvi in questo Molise, a studiare nella vostra terra, a lavorare o a crescere qui i vostri bambini.
Vi stanno togliendo un diritto per volta, oggi è stato il turno della libertà di pensiero e di espressione, domani – conclude – a cosa toccherà?”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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