CAMPOBASSO – Trasporto pubblico urbano al collasso. Una situazione incredibile ingarbugliatissima in cui non si riesce a venirne a capo con rimpalli di responsabilità tra l’assessore Nagni che dice la sua che poi non trova alcun riscontro né tra i sindacati né tra le ditte concessionarie né tra gli addetti ai lavori e i sindacati che ogni giorno inondano le redazioni di comunicati gonfi di protesta e di sconcerto. Un caos indescrivibile che ricade soprattutto sugli utenti e i lavoratori che non percepiscono arretrati e stipendi correnti con regolarità e che vengono minacciati per il futuro di non prenderne. E’ la storia delle due concessionarie urbane di Campobasso e Termoli è la storia dell’Atm a livello regionale in un sistema di frizione continua dove ognuno espone le sue ragioni e sembra avere ragione. Al centro una riforma di sistema, quella dei trasporti legata al concessionario unico, che potrebbe risolvere più di qualche problema, rimasta sulla carta, ancora ferma al palo, senza che nessuno ha mai spiegato le vere motivazioni di questo blackout. Una revisione era stata, infatti, redatta ed era quella del governo Iorio messa su dall’assessore Velardi che probabilmente andava ritoccata ma evidentemente le magliette politiche che si usano collocare addosso a ogni iniziativa anche buona seppure di partito contrario, quando si cambia amministrazione devono assolutamente essere strappate e cestinate. Ed ecco la situazione di oggi. Sindacati sul piede di guerra, lavoratori stanchi di aspettare e attendere che il settore si riconfiguri al meglio certamente con più risparmi affinchè si possano dare più certezze al lavoro e quindi rassicurazioni all’utenza, padroncini ancora in attività e un mare di soldi sperperati senza una prospettiva più congeniale e adeguata al territorio e al servizio e una inevitabile razionalizzazione dei kilometri chiaramente da ridisegnare. In un tormentone senza uguali i sindacati anticipano così la mobilitazione generale. La Flt Cgil con i segretari ai trasporti Giorgio Simonetti e organizzativo Franco Spina annunciano lo stato di agitazione e futuri e prossimi scioperi chiedendo allo stesso tempo un incontro urgente con la parte istituzionale, quindi, la Regione e i Comuni:<onde evitare che lo strumento di legittima reazione del personale resti fine a se stesso, senza alcuna concreta prospettiva di risoluzione condivisa della problematica>.
Aldo Ciaramella
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