SPORT – Doping? No grazie, io mi informo…

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(A cura della nostra rubrica wellness)

DOPING – E’ di qualche ora fa la notizia che dopo circa 16 anni il caso Marco Pantani subisce una svolta eclatante. A Madonna di Campiglio nel ’99 le provette contenenti il suo sangue furono “sabotate” per un giro di scommesse clandestine legate alla camorra. Pantani era pulito!

Ed è proprio da questa “bella” notizia che oggi voglio fornirvi qualche informazione utile su questo mondo: il doping. No, non passare oltre pensando che non ti riguarda, che questa è roba da professionisti. Ti sbagli, il doping è proprio qui accanto a noi, nelle palestre, nei centri sportivi, nelle categorie giovanili di ogni tipo di sport (già ogni tipo, anche nel golf) e ciò che vedi a livelli top è solo la punta di un iceberg marcio alla base frutto si un mercato illecito che ahimè fa il suo corso.

La WADA (agenzia mondiale antidoping) definisce doping l’utilizzo di sostanze particolari o medicinali con lo scopo di aumentare le prestazione dell’atleta. Ed è da qui che nasce un più ampio discorso che riguarda l’etica dello sport stesso e della scienza medica propriamente detta.

Il doping dunque va, attraverso l’utilizzo di particolari sostanze, ad incidere sulla performance sportiva di un atleta. Che sia esso un atleta da gare di resistenza, o di sport di forza, o bodybuilder, o di sport di precisione, il discorso non cambia.

Oltre che alterare la performance purtroppo il doping si sa, non fa certo bene alla salute. E non pensiamo alle solite pappardelle che ci vengono dette e che non sto qui a ripetervi. Parliamo di danni a breve e lungo termine che esso provoca.

Il doping inoltre giorno dopo giorno subisce una costante ricerca per trovare il modo di far “apparire pulita” tale pratica. Basti pensare alle autoemotrasfusioni (dove non c’è utilizzo di sostanze, ma il sangue precedentemente tolto in certe quantità all’atleta viene lasciato “arricchirsi” da solo a determinate temperature per poi essere reintrodotto nel flusso ematico)

Già esiste anche questo. Ma dove voglio arrivare? Al fatto che sia così vicino a noi e neppure ce ne accorgiamo. Non confondiamo chi fa integrazione con supplementi alimentari leciti! Mi riferisco al collega d’ufficio che alla gara di domenica ha preso un cortisonico, all’amico in palestra che per apparire più grande ha fatto uso di testosterone!

Già così vicino, eppure lo vediamo solo in tv. Il doping è da considerarsi una piaga sociale, che sta rovinando l’immagine dello sport in genere. E allora sta a noi, trasmettere certi valori ai figli, alle persone che ci troviamo difronte e fargli capire che forse in quella disciplina saranno anche più “forti”. Ma nella vita, beh li, già hanno perso.

Chinesil

Dott. Mario Silvestri

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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