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CAMPOBASSO – Un no secco alla cancellazione della Corte di Appello di Campobasso e probabilmente anche ai Tribunali di Larino e Isernia arriva dal presidente del Consiglio regionale del Molise Vincenzo Cotugno. Quest’ultimo che aveva già dichiarato la sua netta contrarietà al provvedimento che è in discussione nella commissione Vietti in più di un’ occasione, ha preso carta e penna e in maniera assolutamente istituzionale e quindi molto decisa ha inviato una lettera ufficiale ai parlamentari, europarlamentari molisani, rappresentanti regionali del sindacato locale e ai segretari regionali dei partiti invitandoli tutti a farsi carico sostanzialmente e attraverso un’azione forte coordinata su più iniziative che scongiuri l’adozione concreta dell’atto ministeriale illustrando il disastro sociale e anche economico che ogni apparato socioeconomico e amministrativo ne subirebbe dalle famiglie interessate ai procedimenti giudiziari che dovrebbero spostarsi chissà dove, al tessuto economico e commerciale locale che pure trae benefici da alcuni servizi sebbene di questo tipo in città, al depotenziamento di un identità regionale che a catena verrebbe sbriciolata con ricadute negativissime e che comporterebbero certamente la scomparsa in loco di altre strutture decentrate dello Stato. Il presidente Cotugno tenendo anche conto dell’appello di Molise network lanciato ieri quando presagivamo di fronte anche a un esercizio non troppo concreto e convinto della pressione istituzionale sui Ministeri competenti, un pericolo di tal genere, ha quindi fatto appello:<auspicando una concorrente e quanto mai indispensabile fattiva collaborazione al fine di interessare le rispettive rappresentanze nazionali onde conseguire una risoluzione positiva della questione e così preservare l’autonomia e l’identità politico istituzionale e la stessa intera economia del Molise unitamente alla garanzia del diritto dei cittadini molisani di godere di un sistema giudiziario efficiente al pari di quello di altre regioni>. Intanto il 18 marzo a Campobasso si riparlerà della questione nel coordinamento nazionale dei presidenti distrettuali e delle Unioni interregionali di tutti gli avvocati d’Italia.
Aldo Ciaramella
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