ISERNIA – La scelta del candidato sindaco nel centrosinistra ad Isernia, è senz’altro una prova di tenuta della maggioranza in Regione e una cartina di tornasole veritiera per verificare lo stato di salute del PD e dei suoi rapporti con gli alleati. Una prova di forza dove alla fine vinceranno, come sempre, i numeri più che la comprensione, il ritorno ad un compromesso tacito che sa più di tregua che di accordo purificatorio, una rottura dove salteranno fuori nomi e spezzatini politici legati con il filo sottilissimo di intese e interessi temporanei facili a spezzarsi e perciò a frantumare anche quel po’ che è rimasto del centrosinistra o sarà rottura totale con la presentazione di formazioni e candidati sindaci che dichiareranno guerra a tutti e a tutto nel centrosinistra e nel centrodestra? Un bivio pericolosissimo e delicatissimo dove si sceglieranno le strade del futuro compreso le sorti della Regione e il suo futuro. Lo sanno bene quelli che al momento tengono più di tutti il timone del partito, Frattura, Leva, Ruta e Fanelli seguiti da coloro che tentano di avere spazio ma che non hanno la forza o il coraggio di dichiararsi ufficialmente separati in casa e l’autorevolezza per ribaltare quelle situazioni che mettono sulla brace ad ogni occasione. Poi ci sono i circoli dei giovani coloro che ancora si nascondono nelle idee più che nei progetti del loro partito, in un silenzio troppo accorato, comodo ai <potentati> del decisorio. Veniamo al test più importante della primavera politica del Molise: il sindaco di Isernia. Qui la quadra potrebbe chiudersi interpretando il buon senso politico. Al momento nessuno tira fuori le carte e soprattutto le unghie, ognuno aspetta l’altro o le Primarie. Il PD e quindi il centrosinistra vanno alla caccia di un nome di spessore, di qualità, di garanzia per tutti e allo stesso tempo capace di trascinare l’opinione pubblica al voto senza portarsi dietro un passato o un presente di ombre e di dubbi. Un nome a sorpresa che secondo i bene informati potrebbe essere quel Pino Gagliardi nuovo alla politica, medico ortopedico dell’ospedale di Isernia e Termoli affermato e stimato, poco avvezzo alla politica ma che potrebbe scendere in campo se sostenuto soprattutto da tutte e tre (Frattura, Leva e Ruta) i maggiori interessati alla guida del Comune pentro. Un candidato nuovo che condiviso da Ruta e Frattura potrebbe entrare in un baratto che oggi potrebbe sembrare azzardato ma che realisticamente per il fine ultimo risulterebbe una scelta naturale in un momento così particolare della vita politica isernina, da portare sul fronte della competizione nei momenti finali della decisione. Su quali basi? Bene, l’on. Leva accetterebbe Gagliardi se si creassero le condizioni di rivedere gli assetti di vertice del partito per averne una titolarità diretta. Il governatore Frattura che ne pensa e dice? Potrebbe essere l’on. Ruta a fare il mediatore di questa operazione garantendo le parti mentre probabilmente la Fanelli avrebbe spianata la strada per arrivare ad una poltrona in Giunta. Tutto perfetto sulla carta con patti dietro le quinte, come sempre accade, a utilità di tutti che nessuno saprà o almeno pochi. Ovviamente l’operazione Gagliardi è da definire subito. Perché al 10 marzo giorno delle Primarie non è possibile, ammesso che accetterebbe, accreditare anche lui. Buio nel centrodestra nomi e situazioni nuove anche qui. Ma siamo certi che alla fine il candidato di centrodestra sarà il generale D’Apollonio.
Aldo Ciaramella
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