VENAFRO – Palazzina Liberty: i venafrani se la “mangiano” con gli occhi

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RISTRUTTURAZIONE – Palazzina Liberty di Venafro, cosiddetta perché all’atto della sua edificazione -risalente a tanti decenni trascorsi- venne realizzata in stile liberty, sistema architettonico dei tempi andati. Trattasi del notissimo edificio che si specchia nel laghetto di Corso Lucenteforte, vale a dire nelle sorgenti del fiume San Bartolomeo, e che sino agli anni ‘60/’70 era sede dell’indimenticato Cinema Aurora (erano i tempi in cui a Venafro c’erano ben tre sale cinematografiche: il citato Aurora, l’Arena nelle vicinanze ed il Cinema Vittoria nell’immobile ecclesiastico di S. Lucia, oggi di privati), dell’alloggio per il custode dello stesso cinema e della centrale SME (Società Meridionale di Elettricità), successivamente assorbita dall’Enel. Ebbene della Liberty è in corso la ristrutturazione (costo a base d’asta dei lavori di poco inferiore al milione di euro finalizzato, si legge nella tabella, a farne centro polifunzionale culturale e formativo) e, mentre c’é chi si “accapiglia” su meriti presunti o reali circa l’intervento in atto, all’opinione pubblica interessa tutt’altro piuttosto che tale sterile diatriba. Interessa cioè capire cosa ne sarà domani della Liberty a ristrutturazione ultimata e quale il suo utilizzo quando finalmente saranno possibili accesso ed utilizzo, anche se nella citata tabella dei lavori è ben chiaro l’utilizzo futuro, ossia centro polifunzionale culturale e formativo. “Chiediamo ed auspichiamo -è parere unanime dei venafrani cui evidentemente piace mettere le mani avanti- che utilizzo ed uso della Liberty sia esclusivamente per fini di pubblica utilità, senza alcuna attività privata al suo interno. Immaginiamo cioè che la Liberty diventi sede di convegni, conferenze, mostre, concerti, teatro ed iniziative socio/culturali, senza deroghe o eccezioni di sorta. Del resto la città ha bisogno come il pane di luoghi per la promozione socio/culturale. Infatti tolte chiese e strutture del mondo ecclesiastico, e seppure con tante limitazioni Castello e Museo, a Venafro non c’è un “buco” di proprietà pubblica dove pensare, fare e promuovere cultura ed arte. Perciò la Liberty può e deve diventare fucina e volano della vita socio/culturale/artistica della città, conferendo alla collettività nuovi motivi di crescita. L’auspicio perciò è che ne possano fruire tutti della Liberty rimessa a nuovo, a partire ovviamente dai giovani”. Intanto la gente se la “mangia” con gli occhi la nuova Liberty, la guarda dai “ferri della fontana” (ossia dalla barriera metallica che delimita il marciapiede di corso Lucenteforte ad impedire che qualcuno finisca giù nelle acque del laghetto, cosa per la verità già accaduta in passato !) e non passa giorno che gruppi di persone non si fermino ad ammirare da lontano. I giudizi dell’opinione pubblica sono prevalentemente positivi circa l’intervento all’immobile e la tinteggiatura esterna della palazzina, anche se non mancano osservazioni al riguardo. La Liberty quindi continua ad occupare attenzioni ed interessi di tutti i venafrani : una volta per la sua avvilente decadenza strutturale ed oggi per la veste nuova che indossa, nonché per i criteri seguiti nell’intervento e per il suo utilizzo futuro.

Tonino Atella

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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