SANITÀ – Riorganizzazione del servizio sanitario, la parola passa ai tecnici del Ministero

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CAMPOBASSO – “La comparazione tra le due proposte di riorganizzazione del servizio sanitario regionale necessita di un approfondimento tecnico ministeriale, acquisito il quale ci saranno tutti gli elementi utili per concludere, entro la prossima settimana, il confronto avviato oggi“.
Così il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, e i parlamentari Roberto Ruta e Danilo Leva hanno commentato l’incontro a Palazzo Vitale, voluto per discutere di Sanità.
Il confronto tra il presidente e i due parlamentari, che hanno esposto una controproposta al piano operativo regionale, presentato dal commissario ad acta Frattura, si è prolungato fino al tardo pomeriggio di oggi.
Nelle stesse ore, in cui gli esponente del PD valutavano i rispettivi documenti, di sanità sono tornati a parlare anche gli operatori e i pazienti del Comitato pro Cardarelli che hanno stigmatizzato “l’uso che spesso si fa della Religione per ottenere vantaggi da parte della Medicina privata”.
Qualsiasi privato – hanno affermato – ha come fine il profitto, e quando il profitto viene meno o interrompe le prestazioni, come è accaduto negli ultimi tempi a Campobasso per le terapie oncologiche ai malati di tumore, o dismette completamente la sua azienda, come avviene in tutte le attività di natura  economica. La sanità pubblica è diversa da quella privata, che non a caso è costellata di scandali come quelli del San Raffaele, della Clinica Santa Rita, o dell’IDI”.
Dal Comitato hanno poi ribadito: “il sentimento religioso risulta fortemente impoverito se trasformato in una questione di parte, la cittadinanza rifletta sul fatto che il costo eccessivo dei ticket e delle tasse regionali, le file ai Pronto Soccorso, la scarsità dei posti letto sono la conseguenza del costo eccessivo della Sanità Privata sull’intera spesa sanitaria regionale”.
Dello stesso parere il Forum per la difesa della Sanità pubblica: “E’ poco etico – scrivono – utilizzare il sentimento religioso per difendere scelte ed indirizzi politici che tendono a spostare i fondi del Servizio Sanitario Regionale verso soggetti privati. Il buon samaritano offriva del suo e donava, non cercava di appropriarsi delle ricchezze altrui. Senza privato convenzionato non saremmo in piano di rientro, non avremmo ticket ed accise e non ci sarebbe difficoltà a ricoverare i pazienti. Lo spirito vero del Cristianesimo va verso un pubblico sano e non – rimarcano – verso il profitto dei privati“.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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