CAMPOBASSO – “Il verificarsi di episodi sismici degli ultimi giorni ha causato una rinnovata attenzione al problema dell’edilizia scolastica in Molise. In particolare, ha suscitato clamore il grido di allarme del consigliere nazionale dei geologi, secondo il quale il 70% delle scuole molisane è a rischio sismico. Si tratta di dati che non ci stupiscono e che abbiamo più volte denunciato alle autorità competenti, chiedendo che fossero garantiti agli alunni ed ai lavoratori della scuola, ambienti a norma, sicuri e confortevoli“.
Il segretario Flc Cgil Molise, Pino La Fratta, chiede l’istituzione dell’Anagrafe scolastica regionale e di un tavolo permanente di coordinamento tra tutti i soggetti istituzionali, al fine di realizzare una pianificazione dell’offerta formativa che tenga conto delle strutture esistenti, una mappatura definitiva degli edifici scolastici, una programmazione degli interventi necessari nel breve e nel medio periodo per costruire nuovi plessi o mettere a norma quelli già presenti sul territorio.
Una seria programmazione regionale, dunque, con i fondi necessari da reperire nell’immediato.
Dalla segreteria regionale ricordano come già nel 2012, durante il Convegno “A scuola, sicuri”, il sindacato denunciò che il 91,4% degli edifici scolastici molisani non era stato progettato con normativa antisismica, il 94% era privo di relazione di conformità, l’84,6% non aveva il certificato di relazione geotecnica.
“Poco o nulla è cambiato da allora – chiosa La Fratta – tranne il riaccendersi della paura in virtù dello sciame sismico che ha ridestato sopite preoccupazioni. Inutile negarlo: le ingenti risorse pubbliche che sono piovute in Molise per quella tragedia si sono perse in mille rivoli, costruendo spesso edifici oggi con pochi alunni, mentre potevano essere destinate per ridisegnare il sistema pubblico d’istruzione regionale e per mettere in sicurezza gli edifici individuati come sedi delle istituzioni scolastiche dimensionate. Così non è stato”.
Dal sindacato stigmatizzano gli accertamenti “a campione”. “Il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, organo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in data 16/01/2016 ha invitato a “verificare la vulnerabilità degli edifici strategici e delle scuole”. Pertanto, sarebbe opportuno che le Autorità competenti diano risposte alle tante domande che circolano in questi giorni nelle scuole, tra i genitori e tra il personale scolastico. Ne riportiamo qualcuna: quali tipi di verifiche sono state approntate per tutti gli altri edifici “attenzionati” dalla Protezione Civile Nazionale? Possono bastare gli ordinari sopralluoghi tecnici effettuati, che hanno solo escluso danni alle strutture causati dal recente sisma? Ed ancora, quali misure si pensa di predisporre, nel caso di esito negativo degli accertamenti richiesti?”
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