VENAFRO – Accorato appello della 19enne Sofia Palermo alla classe politica regionale: “Al pronto soccorso mi hanno salvato la vita; facendo morire il nostro ospedale ucciderete anche il nostro futuro”

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VENAFRO – Questa volta a pronunciarsi in favore del “Santissimo Rosario” non è un esponente del Comitato e nemmeno il “polituncolo” di turno in cerca di visibilità. A lanciare un accorato appello è una giovane donna di Venafro, Sofia Palermo.

“L’episodio cui voglio fare riferimento -precisa la ragazza- si è verificato quando era ancora piena estate, ma volutamente ho inteso divulgarlo solo adesso, ossia alla piena ripresa delle attività politiche. Ad onor del vero avevo anche pensato di sottacerlo, ma dopo lunga riflessione mi sono decisa ad uscire allo scoperto, anche perché credo sia il caso che i giovani la smettano di accettare passivamente tutte le scelte compiute a loro danno da quanti, ad ogni livello, amministrano la cosa pubblica in questa nostra piccola regione”.

“Ricordo -racconta la 19enne- del violento malore che mi colse a seguito dell’assunzione di un farmaco. Non riuscivo a respirare e sentivo che le forze mi stavano abbandonando. Mi resi conto subito della gravità della situazione e, seppure con difficoltà, riuscii a raggiungere il pronto soccorso. Trovai persone gentili e professionali ad accogliermi, che senza indugio alcuno mi sottoposero alle dovute terapie. Mi spiegarono dopo che si era trattato di uno shock anafilattico, per cui, come ribaditomi dal medico di turno, ancora pochi minuti e sarei morta… ero viva per miracolo! Qualora il pronto soccorso di Venafro non fosse stato così efficiente ed operativo, nonostante i tagli e le ristrettezze, avrebbero dovuto trasferirmi all’ospedale di Isernia dove, però, sarei giunta cadavere”.

“A seguito di tale episodio -queste le riflessioni conclusive di Sofia Palermo-, mi sento in dovere, a nome della generazione che rappresento, di lanciare un appello all’intera classe politica regionale: sacrificando il nostro ospedale sull’altare di logiche ed interessi che non sembrano rispondere  al bene comune, state sacrificando anche il futuro dei vostri figli. State uccidendo i luoghi dove siamo nati e dove vorremmo vivere. Per questo vi esorto a salvare l’ospedale di Venafro. Non costringeteci a migrare”.

Angelo Bucci

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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