
CAMPOBASSO – Oggi come oggi, chi apre un’attività è visto come un folle. I tempi non sono certo dei migliori, ma del resto, anche a voler scandagliare altri settori del mercato economico, non è che si trovino notizie poi così confortanti. C’è però chi un’attività commerciale già ce l’aveva e sta, ormai da diversi anni, tentando di fare qualsiasi cosa per mantenerla a galla. Cosa per altro non proprio semplice. Sono sempre di più le serrande abbassate anche nelle grandi città, e la motivazione è sempre la stessa, troppe tasse. Il fenomeno non è di così facile spiegazione, si tratta di una serie di concause che porta i commercianti alle serrate. Partiamo dalla tassazione, si parla quasi di un 70% di tasse.
Chi vorrebbe lavorare per guadagnare il 30% del lavoro svolto quotidianamente? Nessuno. Ma la cosa peggiore è che non è nemmeno garantito quel 30%. Infatti i commercianti oltre alle tasse dovute allo Stato devono mettere in conto, tra i pagamenti mensili, anche l’affitto dei locali e il pagamento delle utenze, oltre ovviamente ai rifornimenti. Quanto rimane in tasca al commerciante? Inoltre aggiungiamo un altro fattore, quello dell’apertura dei numerosi centri commerciali dove i prodotti costano decisamente meno rispetto a quelli dei piccoli negozi. Mettiamo anche che la possibilità di raggiungere il centro in molte città è utopistico, non ci sono parcheggi o costano un salasso e i mezzi non servono bene la zona. Pare ovvio che il consumatore vada a fare la spesa nei centri commerciali.
Non è tutto, anche gli acquisti su internet hanno un grande peso nella chiusura di molte attività fisiche. Insomma, un vero bollettino di guerra dove l’unica soluzione per tirare avanti ancora un po’ potrebbe essere quella di richiedere finanziamenti Pluss 500 o simili. Ma siccome non ce n’è mai abbastanza, i commercianti di Campobasso devono affrontare anche un nuovo, ingente, rincaro, quello della Tari, la tassa sui rifiuti (vedi di più su http://www.spaziomutui.com/news/tasse-casa.htm) . Da un lato, infatti, c’era stata un’ondata di aria fresca per i contribuenti privati, che si sono visti diminuire di pochissimo la tassa sui rifiuti (parliamo di una cifra piccolissima, tra i 5 e i 10 euro ma tant’è) dall’altra, invece, i commercianti vedono un aumento non irrilevante, come se già tutto il resto non fosse abbastanza. Come dire, lo Stato da una mano da e dall’altra prende.
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