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MILANO – I due, ben conosciuti ad Isernia in quanto titolari di un esercizio commerciale operante nel settore della telefonia, avevano raggiunto Milano con il preciso intento di visitare i padiglioni dell’Expo. Biglietto alla mano, si sono presentati all’ingresso, ricevendo un netto rifiuto. Motivo della “discriminazione” il minuscolo Chihuahua che la ragazza portava in braccio.
Con toni garbati la coppia ha spiegato agli addetti all’ingresso di aver percorso quasi mille chilometri per raggiungere Milano e di aver visto in televisione, nei giorni precedenti, persone intervistate all’interno della fiera con cagnolini di piccola taglia in braccio. Tutto inutile. Con estremo disappunto i due si sono visti costretti a strappare i biglietti e fare dietro front.
Comprensibile l’amarezza e la delusione della giovane coppia: “Comprendiamo che le regole vadano rispettate, ma non ci aspettavamo tanta scortesia ed inflessibilità. Gli addetti all’ingresso ci hanno trattati con sufficienza ed arroganza. Eppure all’interno c’erano altre persone a cui era stato concesso di entrare con cani di piccola taglia. Evidentemente all’Expo di Milano vale la logica dei due pesi e delle due misure”.
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