MONTAQUILA – Una notizia di cronaca “rosa” che volentieri ospitiamo. Una vicenda che induce al sorriso ed alla riflessione:
L’amore passa, la bici no. È questo quello che deve aver pensato il mio simpatico amico che, dopo circa undici anni di relazione, venne poi inaspettatamente lasciato dalla sua ragazza. Ovviamente, come spesso accade in questi casi, i primi giorni dell’abbandono sono terribili, e ad un primo momento di rabbia, delusione e tristezza sono poi subentrate sensazioni di inadeguatezza e depressione, fino a subentrare la rassegnazione accompagnata da un forte senso di vuoto. Con il passare dei giorni quel senso di vuoto prendeva forma ed identità, in realtà non si trattava di una carenza affettiva, quanto di una mancanza materiale: “la sua amata bicicletta”! Ebbene si, il nostro malcapitato amico aveva avuto la pessima idea di lasciare la sua cara “due ruote” a casa della ex, ed a questo punto della storia, non aveva il coraggio di andare a riprenderla per i motivi che noi tutti possiamo intuire. Ma questo pensiero era diventato il chiodo fisso, che lo indiceva a parlarne sempre e con tutti, a casa, al lavoro, nel tempo libero, tanto da diventare tedioso e ripetitivo al punto da costringere i suoi amici a fare qualcosa. Da qui è scattata l’opera di convincimento, con “gruppi di lavoro” sui social network e incentivi quali cene e scommesse per persuadere il ripudiato ex innamorato ad andare a riprendersi la sua cara mountain bike. E così è stato. Dopo circa un anno dal troncamento della relazione il nostro ha finalmente avuto l’audacia di andare a casa di lei, suonare il campanello e chiedere di tornare in possesso della sua amata bici. Una piccola rivincita per un grande uomo. Adesso è proprio il caso di concludere dicendo: “Hai voluto la bicicletta??? E mo … pedalaaaaa!”.
D.M.
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