VENAFRO – Decaduti “prematuramente” gli ultimi tre sindaci e anche Sorbo “vacilla”. Sintomo palese di “democrazia malata”

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VENAFRO – Se anche Sorbo dovesse decadere, prospettiva in fieri, saremmo a quattro sindaci di Venafro decaduti in successione e senza concludere regolarmente la legislatura dall’inizio del terzo millennio, cioè dai primi del 2000. I nomi e le situazioni pregresse per chiarire la complessa e sintomatica vicenda:

Nella prima metà del 2000 decade da primo cittadino il primario ortopedico del SS Rosario, Enzo Bianchi (centro), incappato nelle maglie del ricorso presentato dall’ex amministratore e ragioniere del Comune di Venafro, Benedetto Iannacone. A Bianchi, in una sorta di interregno, succedono prima  l’operaio Ernesto Cardarelli, a sua volta decaduto per vizi procedurali, e quindi l’avv. Nicandro Cotugno, che siede così per la prima volta sullo scanno amministrativo più alto per “disgrazie” amministrative altrui.

Conclusa la legislatura si procede a nuove elezioni che vedono l’elezione a sindaco di Vincenzo Cotugno (centro), imprenditore, cognato dell’europarlamentare Patriciello ed attuale consigliere regionale. Su Vincenzo Cotugno però, tempo un anno, si abbatte la scure inesorabile del ricorso dell’arch. Franco Valente che ne procura la decadenza, col subentro ancora una volta quale primo cittadino “d’occasione” di Nicandro Cotugno in quanto vice sindaco.

Si arriva alla conclusione della legislatura, s’indicono nuove elezioni e questa volta dall’urna esce il predetto Nicandro Cotugno (centro) come sindaco regolarmente eletto dal popolo. La legislatura però non arriva alla sua conclusione naturale, in quanto per motivi politici si dimettono undici consiglieri in carica procurando di conseguenza la decadenza di Nicandro Cotugno.

Tirando le somme, a partire dai primi del 2000 cioè da più di dieci anni a questa parte, sono perciò già tre i sindaci di Venafro regolarmente eletti e decaduti (Enzo Bianchi, Vincenzo Cotugno e Nicandro Cotugno) per cui, se altrettanto dovesse accadere col primo cittadino in carica (Sorbo, sinistra), arriveremmo ad un record tutt’altro che esaltante sotto l’aspetto democratico : vale a dire il quarto sindaco venafrano che incappa consecutivamente nell’ < inciampo > della decadenza.

Aldilà del dato di cronaca, il riscontro impone doverose considerazioni : saremmo cioè, se ci fosse l’ennesima  consecutiva decadenza, alla prova inconfutabile della scarsa democrazia nelle faccende municipali locali. Manca cioè il relativo amalgama tra le realtà sociali della città, mentre prevale puntualmente l’eccessivo protagonismo di taluni. Siamo cioè all’esatto contrario del concetto di squadra e di sistema sin dal varo delle candidature, che rispondono a logiche del momento senza programmazione alcuna.

Mixando il tutto si ottiene in effetti un risultato nient’affatto esaltante : l’esposizione ad improvvisi colpi di coda dei singoli o agli strali infallibili dei ricorsi, data la mancanza all’origine -come detto- dei concetti di squadra o sistema. Il Palazzo di Città di piazza Cimorelli in balìa quindi da 15 anni buoni di personalismi, accentramenti e protagonismi esasperati, antitesi assolute della democrazia, e come tali foriere di contrapposizioni, litigiosità e decadenze. Vediamo come andrà a finire questa volta !

Tonino Atella

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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