VENAFRO – Riforma delle Regioni, i Venafrani insistono: “Siamo tirrenici, non adriatici”

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VENAFRO – Altro che “no” allo smembramento del Molise, come sostenuto da qualcuno circa l’ipotizzata riforma delle regioni. Dall’area venafrana si chiede esattamente il contrario. Dall’estremo Molise occidentale infatti si sostengono, motivazioni  alla mano, utilità, vantaggi e necessità di essere aggregati -se proprio la riforma deve essere- alla ipotizzata neo “Regione del Tirreno” (assieme a Campania e provincie di Frosinone e Latina), rigettando altre soluzioni compresa quella di aggregare l’intero Molise alla nuova macroregione dell’ “Adriatic” (con Abruzzo e province di Ascoli, Rieti e Macerata).

Diversi nel merito i punti di vista. A chi obietta e contesta la possibile scomparsa del Molise (la riforma prevede il passaggio da 20 a 12 regioni e “la forbice” taglierebbe anche il Molise) e difende a spada tratta identità ed autonomia della nostra regione, fanno da contr’altare coloro che condividono riforma e tagli per conseguire il tanto sospirato risparmio della spesa pubblica, vera mannaia sulle spalle dei contribuenti.

Sulla complessa questione le popolazioni del mandamento venafrano (cinque Comuni  :  Sesto Campano/Venafro/Pozzilli/Filignano/Montaquila, per oltre 20mila abitanti complessivi) non si sottraggono al dibattito, anzi vi aggiungono del proprio dal momento che le ipotizzate novità potrebbero incidere notevolmente sul futuro assetto del loro territorio.

“Se proprio la riforma s’ha da fare -é l’opinione ricorrente nei Comuni innanzi citati- per noi del mandamento Venafrano è preferibile andare con la neo “Regione del Tirreno” assieme ad ex Campania ed alla province di Frosinone e Latina. Storia, territorio, ambiente, cultura ed economia ci legano certamente con l’ovest della Penisola e non già per soluzioni diverse. Auspichiamo perciò una nuova distribuzione del territorio in tale direzione per non stravolgere le nostre abitudini, consuetudini e propensioni di sempre. In caso contrario saremmo esposti a problemi di non poco conto, non avendo mai avuto il nostro mandamento alcun tipo di rapporto con le terre dell’Adriatico. Tutt’altro discorso per il versante tirrenico, col quale ci legano secoli di storia, di cultura e di rapporti socio/economici. Perciò meglio andare col Tirreno ! Parimenti non possiamo condividere l’idea di tenere unito il Molise, aggregando l’intero territorio regionale ad una delle due nuove macroregioni : la Regione Adriatica, assieme ad Abruzzi e provincie di Ascoli, Rieti e Macerata, o la Regione del Levante, assieme a Puglie e Basilicata. Entrambe tali soluzioni ci penalizzerebbero”.

Discorso complesso e delicato quindi nell’estremo Molise occidentale circa l’ipotizzata riforma delle regioni, programma -ripetiamo- solo accennato ma che già fa tanto discutere data l’importanza determinante delle decisioni da assumere. Sarà bene perciò seguire da vicino l’evolversi della situazione.

Tonino Atella

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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