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POLITICA – Ormai imminente una delle riforme più importanti e complesse: quella delle Regioni. Entro sessanta giorni, infatti, il governo riceverà la relazione della Commissione tecnica appena costituita per definire il perimetro della riforma. Nel mirino ci sono regioni del nord e regioni del sud. Se l’idea così com’è stata concepita dai parlamentari Pd Roberto Morassut e Raffaele Ranucci andasse in porto, dovremmo prepararci a dire addio alla cartina dell’Italia così come la conosciamo oggi. Di fatto scompariranno 8 regioni. Ne resteranno solo 12.
La riforma prevede lo “smembramento” del Molise, con la provincia di Isernia annessa alla Regione Adriatica (con Abruzzo e Marche) e la provincia di Campobasso annessa alla Regione del Levante (con Puglia e Basilicata). L’anomalia più vistosa sembra riguardare Venafro, che storicamente ha davvero poco a che spartire con il mare Adriatico. In effetti la città è molto più vicina al Tirreno ed è geograficamente legata all’antica “Terra di Lavoro”, sterminata provincia tirrenica della quale ha fatto parte fino al 1863.
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