VENAFRO – Una mattinata all’insegna della legalità, della conoscenza e rispetto delle leggi, della prevenzione e dell’informazione, perché si possa vivere tutti meglio grazie all’impegno prioritario delle nuove generazioni, a cui è demandato il delicatissimo compito di migliorare la situazione per se e per gli altri in base al principio basilare del diritto/dovere, abbondantemente irrinunciabile. Per parlare di questo ed altro ancora sono convenuti ieri a Castello Pandone di Venafro, su iniziativa de “I Venafrani per Venafro, esponenti della Magistratura, delle Forze dell’Ordine e del Foro d’Isernia, che hanno dato vita all’incontro/dibattito su “Giustizia e Giovani” quanto mai apprezzato dal giovanissimo e folto uditorio del liceo “Giordano” di Venafro. I temi proposti : dal bullismo alle droghe, dagli stupefacenti alla mediazione scolastica, dalla tutela del paesaggio alla conoscenza del fenomeno mafia al fine di debellarla, temi esposti con dovizia ed immediatezza dei messaggi dall’avv. Maria Bonifacio del Foro d’Isernia, dal vicario del Questore pentro, dr. Antonino Russo, dal Magg. Massimo Marabese della Guardia di Finanza di Isernia, dal Cap. Salvatore Vitiello del Comando Provinciale CC. d’Isernia, dal Magg. Iolanda Di Paolo del Corpo Forestale dello Stato di Campobasso e conclusi dal Dr. Claudio Di Ruzza, S. Procuratore Generale della Corte di Appello di Campobasso. Informazione preventiva quindi e responsabile impegno di ognuno perché siffatti mali non appartengano al nostro vivere quotidiano, in particolare a quello dei giovani, i quali devono avere la necessaria conoscenza di norme e leggi, nonché la consapevolezza che le negatività a scuola come altrove –come bullismo, droghe, alcool ect- possono essere superate e sconfitte parlandone e conoscendole, che il paesaggio è di tutti ed in quanto tale va difeso perché tutta la collettività ne fruisca e che la mafia non è piaga sociale solo di determinate aree della Penisola, bensì comune a tant’altre zone della nostra Nazione. Nessuno e niente, cioè, deve sentirsi esentato da tale pericolo e spetta in particolare ai giovani attrezzarsi con le opportune conoscenze per sconfiggere e tenere lontano il fenomeno. La bella mattinata di contenuti e messaggi è proseguita con le intelligenti e motivate domande poste da docenti ed alunni particolarmente sul fenomeno mafia e con la visita guidata a Castello Pandone ed al Museo Nazionale al suo interno.
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