CAMPOBASSO – “Scuola e giustizia: itinerari paralleli, obiettivi comuni”. Gli studenti del “Marconi” e del “Pertini” incontrano il Procuratore della Repubblica Armando D’Alterio

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CAMPOBASSO – Gli studenti dell’Istituto Tecnico per il Settore Tecnologico “G. Marconi” e dell’Istituto Tecnico per Attività Sociali “S.Pertini” incontrano il Procuratore della Repubblica Armando D’Alterio e discutono di legalità, cultura e…sport nell’ambito del progetto “A scuola contro la violenza”.

E’ intorno alle parole amore e rispetto che ruota il discorso del  Dott. Armando D’Alterio, Procuratore della Repubblica del Tribunale di Campobasso, rivolto ad un pubblico di trecento studenti dell’Istituto Tecnico  per il settore Tecnologico “G. Marconi e dell’Istituto Tecnico  per Attività Sociali “S. Pertini” riunitisi nell’Aula Magna dell’Università del Molise in Via De Sanctis, gentilmente ospitati dal Rettore Gianmaria Palmieri insieme ai docenti, alla Prof.ssa Lucia Baranello, Presidente del CIF del Molise  e ai Dirigenti scolastici Adelaide Villa e Maria Luisa Forte , in occasione della Giornata mondiale della lotta contro la violenza sulle donne, solo da qualche giorno commemorata. Quelle pareti ancora risuonano delle sue parole che, come, in un volo pindarico, hanno percorso la platea attenta e pronta ad afferrare ogni spunto di riflessione lanciato da quell’ex studente “secchione e sportivo”partito dal canottaggio e approdato nel mondo della giustizia… Con fare sicuro e spigliato e  con l’animo di chi sa che  nella vita nulla succede per caso, il Procuratore si racconta e racconta di legalità, di cultura… e di sport attraverso esempi concreti. Si, perché “Il male non si può combattere con il male, ma si combatte con l’esempio”. Ecco quindi  “Lisistrata” di Aristofane nella quale le donne mettono a tacere “il coro dei vecchi”, che ne condannano l’ansia di riscatto, con le armi dell’amore e del rispetto. “Il rispetto – sottolinea  il Magistrato- implica l’ascolto, l’ascolto implica la condivisione, la condivisione l’empatia, che nasce dall’affetto e l’affetto si traduce in amore… chi colpisce una donna vuole colpire l’intraprendenza e il rispetto che lui non ha”. Autodisciplina, dunque, per rispettare se stessi e gli altri. Rispetto delle regole, “che siamo abituati a vedere come limiti, ma le regole agiscono anche attraverso la premialità… se chiedi la concessione edilizia e poi costruisci, l’edificio sarà tuo”.  L’invito che il Procuratore rivolge a quegli studenti incuriositi, dagli sguardi rapiti, è quello di saper applicare bene un metodo per ottenere dei risultati, come nello sport, in cui  conta la disciplina, ma anche lo spirito di gruppo. “Ho fatto sport per tutta la vita “– evidenzia, – “e quando si parla di sport, si parla di formazione e trasformazione degli individui”.  La nostra vita è fatta di risoluzioni di problemi e se si fa attività sportiva, si può trasformare un problema in un’opportunità. E’ poi necessario, cercare di capire, di capire cosa succede nella vita, intorno a noi, per sviluppare quel processo di autoformazione che, attraverso la costante applicazione, consente la crescita dell’individuo. La storia di  Spiderman , giovane che improvvisamente si vede dotato di “superpoteri”, è la metafora dell’esperienza di un giovane che scopre un talento, o una passione e, sforzandosi di applicarli nella vita quotidiana, realizza i suoi sogni attraverso il sacrificio e l’impegno, senza dimenticare tuttavia di porsi al servizio della società. “Da grandi poteri deriva una grande responsabilità”, ammonisce lo zio morente di Spiderman e l’artico 54 della nostra Costituzione lo ribadisce a gran voce (“i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore”). Ma, al di là di tutto questo c’è “l’amore che muove il mondo. L’amore è potenza…svela e rivela e..se vogliamo salvare il mondo e ogni essere senziente che lo abita, l’amore è l’unica e l’ultima risposta”. Citazione lucida, anche A. Einstein è stato scomodato per non tralasciare nulla! Ancora più avvincente è l’immagine del dipinto di Munch : “ L’urlo”.  E’ di effetto, quella figura stravolta che manifesta un terrore individuale e collettivo insieme, brandita per far comprendere che la mancanza di amore è disperazione. Quel grido che viene dall’interno dell’uomo  è più forte del frastuono del mondo, di quella  giungla metropolitana che emerge dal video  musicale del gruppo hard rock statunitense de i Guns’ N Roses proiettato sul grande schermo, posto al centro di quell’Aula. Il magistrato, il relatore, l’uomo si è raccontato e ha raccontato con fervore, con passione a quei giovani ,che si affacciano alla vita e che si aspettavano parlasse loro di femminicidi, di casi malinconici, violenti, terribili, in una giornata  in cui il rosso del sangue campeggia in ogni manifesto o assemblea o convegno. No, lui ha parlato di sentimenti, di forza interiore, di grinta… di amore come quello che “spalanca le prigioni “a detta di Vincent Van Gogh e, scusate se è poco…

Concetta Gesualdo e Elena Flaviano (Docenti dell’Istituto Tecnico per il Settore tecnologico “G. Marconi”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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