POGGIO SANNITA. Gli agenti del Corpo Forestale dello Stato dei Comandi Stazione di Agnone e Carovilli, lo scorso sabato mattina, in località “Masseria Raimondo”, territorio di Poggio Sannita, hanno fermato due uomini mentre esercitavano la caccia in periodo di divieto generale. Durante un ordinario controllo del territorio, l’attenzione degli agenti del Comando stazione di Agnone è stata attirata dal rumore di alcuni spari, verosimilmente provenienti da arma da fuoco. Da qui i sospetti che si potesse trattare di cacciatori o meglio di bracconieri. A seguito di un’attenta perlustrazione, svolta con l’ausilio dei colleghi del Comando stazione di Carovilli, i bracconieri (due fratelli provenienti dalla provincia di Frosinone) sono stati intercettati e fermati. Imbracciavano i fucili ed erano in possesso di fauna abbattuta.
I due bracconieri hanno tentato di difendersi esibendo un permesso per esercitare l’attività venatoria nell’Ambito Territoriale di Caccia Alto Vastese, zona ricadente nella regione Abruzzo ove, a loro dire, sarebbe stata prorogata la caccia al colombaccio fino al 10 febbraio 2014, e adducendo di non essersi resi conto di aver sconfinato nella provincia di Isernia, ma la loro giustificazione non è risultata affatto credibile.
I forestali hanno proceduto, quindi, a deferirli all’Autorità Giudiziaria per il reato di “esercizio di attività venatoria in periodo di divieto generale”, come previsto dall’art. 30 della L. 157/92, oltre che a sequestrare i fucili, le munizioni e la fauna abbattuta.
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