VENAFRO. “Filastrocche per un anno”, questo il titolo dell’antologia di rime e poesie per la Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria, scritta dalla venafrana Giuditta Di Cristinzi, che ha inteso dedicare i suoi fiori poetici ai tre figli. Giuditta Di Cristinzi è nata a Venafro, nel Molise, nel 1967. Dopo studi classici, che l’hanno formata e fortemente appassionata, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi La Sapienza di Roma. E’ avvocato e Giudice Onorario presso il Tribunale di Cassino. E’ sposata e ha tre figli maschi. Scrive da sempre per hobby.
“Questa breve raccolta di filastrocche e poesie –si apprende dall’introduzione del prof L. Lojacono- è stata ispirata all’autrice dai tre figli, oggi di dodici, dieci e otto anni. La vita quotidiana con loro, i contatti con la scuola, la presenza e il controllo espressi giornalmente, seguendoli nei compiti a casa, hanno sollecitato in questa direzione la vena poetica dell’autrice, già poeta di liriche “adulte”. Qui, invece, l’atmosfera è lieve e scanzonata, sinceramente ispirata, impegnata, ma leggera; lo snodarsi delle composizioni in ordine temporale, come per tracciare una sorta di canovaccio-calendario, tocca i vari mesi dell’anno, le stagioni, le feste comandate, laiche o religiose, vecchie e nuove che siano, come ad esempio la recente Festa dei Nonni, che cade il 2 ottobre, giorno dedicato agli Angeli Custodi, istituita nel 2005. L’antologia comprende anche filastrocche didascaliche e ortografiche, dediche, spunti di riflessione su argomenti attuali, come la globalizzazione, l’Europa Unita, la scuola mista, l’integrazione multirazziale. Lo studio a memoria delle poesie o la semplice lettura in classe dei singoli componimenti potrà essere valido spunto e alternativo ausilio per svariate lezioni leggere, ma al contempo impegnate ad opera degli Insegnanti, modulabili secondo l’età degli allievi, i programmi e i diversi corsi di studio”.
CAPODANNO
Capodanno inizia l’anno
Avvolto in un bel panno
Bianco di soffice neve
Notte di fuochi, giorno breve
Bilanci, sogni e progetti
Umani desideri imperfetti
Attesa dell’anno venturo
Cosa ci riserva il futuro?
In casa ancora albero e doni
Vischio, presepe e panettoni
Giochi a carte e tombolate
Risa, auguri e tavolate
Tutti insieme, grandi e piccini,
Genitori, nonni e nipotini
L’anno nuovo porti a chi chiederà
Salute, amore e serenità!
27 gennaio 2006
LA BEFANA
La Befana vien di notte
Con le scarpe tutte rotte
Porta i doni ai bimbi buoni
Giochi, calze e torroni
Ai grandi porta altre cose
Dolci strenne spiritose
Questa è l’Epifania
Da passare in compagnia
Tutti a casa, grandi e piccini
Tacchino, brodo e tortellini
Se le feste porti via,
Lascia pace e amore a casa mia!
27 gennaio 2006
I GIORNI DELLA MERLA
Gennaio, con freddo e gelo,
alla bella merla
con piume di perla
faceva oltraggio e dispetto.
Ella, allora, sola col suo piccino,
per tre dì si rifugiò su di un tetto
e per scaldarsi entrò in un camino.
Ne uscì a febbraio,
tutta sporca e nera,
sperando fosse già primavera.
Quando dalla caccia tornò il suo merlotto,
non riconobbe la sposa di botto,
ma, udito il suo canto, ben presto capì.
Le volò accanto e per amore frinì.
Sembrava però un gruppo assai strano,
lui tutto bianco, l’altra ebano
Allora il merlo si tinse di nero,
in segno eterno di amore sincero
Venafro, 31 gennaio 2011
TUTTI A SCUOLA
Vado a scuola per imparare,
vado a scuola per cantare
Tutto mi insegna la mia maestra,
fino a quando non è festa
Imparo a far di conto, insieme al dettato
e le prove INVALSI bene ho superato.
E’ bella la storia e la geometria,
così misuro la casa mia,
otto per otto sessantaquattro,
coi problemi divento matto,
ma se c’è inglese o geografia
giro il mondo con la fantasia!
Studio l’Italia, la religione,
amo il computer e la ricreazione.
Gioco, conosco, ripeto, sussurro,
ma se viene il Preside,
che è un po’ severo,
ammutolisco per davvero!!!
L’INVERNO
Dicembre, gennaio, febbraio,
solo un pettirosso o il passero gaio
solcano il bianco del cielo.
Freddo, pioggia, neve e gelo.
C’è Natale a scaldare il cuore
e poi si ricomincia con più ardore
La casa, la scuola ed il lavoro,
a tavola, il maiale con l’alloro,
polenta, cavoli, mandarini,
salsicce, broccoli e tagliolini
I giorni della merla, poi la Candelora
e si dice “l’inverno è fora”.
Ora il dì è più lungo, la notte più breve,
piano piano si scioglie la neve
Finchè un giorno senti frinire.
Allegro, l’inverno sta per finire!
Natale ormai è passato,
un altr’anno è cominciato
Il freddo ci stringe, ma non frena
la vena di allegria
e allora via, via ….Ecco arriva il Carnevale,
ora ogni scherzo vale
Andiamo a scuola e nelle strade
mascherati, per case e per contrade,
o meglio per Regioni,
Pulcinella e Pantaloni,
Colombine e Balanzoni,
balla Gianduia, canta Arlecchino,
seppure poverino.
Ma al giorno d’oggi i bambini
vogliono nuovi vestitini
Inediti costumi nati in Tivvù,
visti sui fumetti o nei cartoons
Ninja Turtles e Topolina,
Power Rangers e Paperina,
Harry Potter col tondo occhialino
sfida il vecchio Mago Merlino.
Tutti insieme si fa chiasso e festa.
Coriandoli, stelle filanti e una trombetta desta.
Dolci tipici, croccanti e buoni,
Graffe farcite e bomboloni
Su un vassoio ecco le castagnole,
con chiacchiere o frappe, come dir si vuole
Tutti giocano in compagnia
Carnevale è la festa dell’allegria!
NOTTE E DI’
Tramonta la luna,
arriva l’aurora,
sorge il Sole di buon ora
Sale Elio su nel cielo
irrompe, squarcia il velo
di nuvole all’orizzonte,
è mezzogiorno sopra il monte
Di pomeriggio si abbiocca un poco,
piano piano diventa fioco
Dolce dolce discende la sera
sempre più tardi a primavera
Fa notte, è buio sopra il paese
Tutti a nanna tra sogni e soprese
Venafro, 19 febbraio 2011
VIVA L’ITALIA
In occasione del 150° anniversario dell’Unità
Evviva l’Italia, per sempre unita,
per Te tanti prodi hanno perso la vita.
Evviva l’Italia e il suo Tricolore,
il rosso è la fiamma del nostro ardore,
il bianco è il candore,
il verde è la speme
di crescere ancora, di crescere insieme
Da sempre racchiusa in uguali confini,
le Alpi ed i Mari, contro altri destini
DividerTi in pezzi, ora o in passato,
è come smembrare un corpo amato
Unita la lingua, prima dello Stato
Uno il sentimento, una la cultura,
assoluta l’arte, sfolgorante la natura
Sei il Bel Paese da Petrarca a noi.
Patria di geni, naviganti ed eroi,
creatori del bello, perché nel bello nati e vissuti,
una Terra, un popolo di uomini arguti.
Stringiamoci ancora in un bel girotondo,
stringiamoci a coorte, ombelico del mondo.
C’è l’Europa unita, la globalizzazione,
ma niente è possibile senza Nazione!
Venafro, 10-17 marzo 2011
AL MIO PAPA’
La tua sveglia suona presto
Ti lavi, ti vesti,
un caffè ed esci lesto
La macchina, il traffico,
parcheggi
e c’accompagni a scuola.
Leggi
veloce il tuo giornale
e vai al lavoro, ogni giorno, puntuale.
Soddisfatto e sereno torni a casa la sera,
mi sfiori i capelli con mano leggera,
un bacio alla mamma che sta ai fornelli,
guardi i miei compiti, brutti o belli,
e mi fai convinto un complimento,
che per me è il miglior incoraggiamento
Forse sei stanco, ma non lo dici,
se ti chiedo di fare un giro in bici
Sai, per me il bello cos’è?
Stare da solo a parlare con te
Che sei il mio esempio forse lo sai,
papà, non voglio deluderti mai !
Venafro, 2-3 febbraio 2006
LA NUOVA SCUOLA
Nella classe di mio figlio
è successo uno scompiglio.
E’ arrivata stamattina,
in diretta dalla Cina,
una piccola bambina:
occhi tondi, neri, assorti.
Si è seduta in quarta fila
senza dire una parola.
Quasi a fianco c’è Vassilj
senza sogni, senza libri
Domani torna in Albania:
il padre ha avuto il foglio di VIA!
Al primo banco, invece,
è seduto un bel keniano,
capelli color pece e accento africano
Si chiama Tahrir e fa il Ramadan
All’ora di regione
va a giocare a bimbumbam.
E han detto che domani verrà dall’Ucraina
un altro bel gruppetto da sistemare in prima
Che scuola colorata!
Che scuola complicata!
Tra un tema ed un dettato
il confronto è obbligato!
Nella seconda “A”
ci son Mohamed e Fatiàh
arrivati l’anno scorso
dal Marocco e dall’Egitto
Questa scuola è un misto fritto!
Non solo italiani tra i piccoli scolari.
Allora ho pensato, vedendoci assai vari
Che se da tutto il mondo arrivano così,
siamo proprio fortunati a vivere qui!
LE QUATTRO STAGIONI
Arriva danzando la Primavera
Sempre più tardi si fa sera
Con fiori e rose risveglia la natura
Che bello all’aperto, nell’aria pura!
Sul cavallo bianco del solleone
Giunge l’estate, la bella stagione
Scalda le notti, matura i frutti
Evviva i bagni tra onde e flutti
Torna l’autunno dal girotondo
Dopo aver fatto il viaggio del mondo
Cambia i colori, appassisce le foglie
Mette in letargo animali e voglie
Prima di Natale viene l’inverno
Che porta il freddo, la neve e il gelo
Di giorno rabbuia ben presto il cielo
Stiamo al calduccio, stiamo all’interno
La stagioni sono quattro sorelle
Ballano insieme tra sole e stelle
Senza fermarsi eterne e belle!
Venafro, 2 ottobre 2011
L’ACCENTO IMPERTINENTE
A Claudio, il mio bambino,
cascò il casco, poverino.
Mentre Pietro, sfortunato,
a pesca pescò un pesco.
Sventurato!
Mio marito, invece,
stanco di fare il papà,
decise di emigrare
a Roma
per fare il Papa, chissà.
Ma si creò così un tale scompiglio
che giunse il vento forte e
i miei capelli scompigliò.
Da allora a tutti lo consiglio,
come a me mia madre consigliò:
“Mettete l’accento giusto
o ci sarà per tutti un gran trambusto!”
Venafro, 20 febbraio 2011
LA QUARESIMA
La filastrocca della Quaresima è stringata;
è corta e avara e non è una serenata.
Comincia di mercoldì, dopo il Carnevale:
a Messa il prete sparge cenere sacerdotale
Dura quaranta giorni e ci ricorda Gesù nel deserto
a combattere il diavolo che lo tentava a viso aperto
Gesù solo a far digiuno, penitenza e riflessione,
prima della settimana di passione.
Ai giorni nostri si fa qualche fioretto,
promesse di bontà, privazioni e più affetto.
Ma quel che è più importante
non è carne o astinenza,
bensì guardare all’altro
con più condiscendenza
DIN DON, LE CAMPANE
Il sole che brilla
La campana che squilla
Le uova dipinte o di cioccolata
Le dolci sorprese
La Pasqua è arrivata
Il fiore che sboccia
La neve si scioglie
I giochi all’aperto
La rondine vola
Vola lontano come un pensiero
Voglio essere buono, buono davvero
Mamma e Papà mi portano a Messa
E io faccio al cielo la mia promessa
Il mio cuore di bimbo
E’ l’uovo di Pasqua
Si schiude per Voi recando tesori
Vi canta l’amore come angelici cori:
“Sarò ancor più buono, Vi vorrò bene !
Dimenticate tutte le pene”.
Venafro, 28 maggio 2010
LA LACRIMUCCIA
La luna e la stella,
l’una l’altra guardò.
Il lago e la bella
L’ago infilò.
Scherzetti a parole
sono errori BLU,
ma se ci rifletti
non li fai più.
Venafro 20 febbraio 2011
PRIMAVERA
Quando dal girotondo ritorna primavera,
con emozione vera
ti gemma su dal cuore
un anelito d’amore
La rondine sul tetto
fa un giro ed un cinguetto
Il sole splende in cielo
aperto senza il velo
bianco delle nuvole
Nel campo maturano le fragole
Il mandorlo e il pesco in fiore
emanano l’odore
dolce della vita
che tutti e ognuno invita:
vivi ora, vivi adesso
domani non è lo stesso!
EVVIVA L’EUROPA
L’Europa è la mia Terra,
unita, senza guerra
Abbraccia Popoli e Stati
diversi e accomunati
dal vecchio continente,
dall’esser brava gente.
Dal Trattato di Roma del “57,
siamo diventati ben venti e sette
Abbiamo la bandiera dal fondo blu,
come il cielo lassù, è trapuntata di stelle,
che si tengon per mano come sorelle
L’Inno alla Gioia è il nostro canto,
scritto da Beethoven per gloria e vanto
Su tutti i Paesi c’è la Commissione,
col Presidente, il Parlamento governa l’Unione
L’€URO è la sola nostra moneta
L’unica forte di questo geo-pianeta
L’Europa è la mia Terra
L’Europa è casa mia
Evviva l’Unione e sempre così sia
I GIORNI DELLA SETTIMANA
Cari bambini, oggi imparate
il nome e l’ordine delle giornate.
La settimana inizia col Lunedì,
con uno sbadiglio eccolo qui.
Segue lesto di buon passo
il Martedì, giorno di grasso.
Subito giunge il dì di Mercurio,
dio di commercio, viaggi e buon augurio.
Sempre nel mezzo, prezzemolino
c’è il Giovedì, dì di Giove divino.
Poi Venerdì, che di Venere è la giornata;
seguita Sabato e quasi termina la sfilata.
Ogni giorno è intitolato a un pianeta,
tutti lo sanno, non è cosa segreta,
alla Luna, a Marte, a Mercurio, a Giove,
a Venere, a Saturno,
per tutto il mondo, in ogni dove.
Ma l’ultimo giorno della settimana,
quella un po’ sacra e un po’ profana,
è dedicato a nostro Signore,
è la Domenica di riposo e buon umore.
LA FILASTROCCA DELL’ARRI ARRI
ARRI ARRI ARRI
Corre il bimbo sui cavalli
Va per monti e valli
E arriva fino al mare
Perché vuole nuotare
ARRI ARRI ARRI
La puledra bianca
Galoppa e non si stanca
In groppa porta te
Fiero come un re
ARRI ARRI ARRI
Corre sulla spiaggia
La mia cavalla saggia
Uno due e tre
Corri qui da me
L’ORTOGRAFIA
Che tormento l’ortografia!
Lo dice pure la nonna mia,
per aiutarmi ad imparare
le filastrocche cerca di fare.
Quella di oggi l’ho studiata bene,
e sì che mi conviene!
Interrogato su sci e sce,
conosco bene tutti i perché.
Scempio, scena, scelta, discesa,
mai con la i o c’è contesa.
Fanno eccezione, ci vuol pazienza,
usciere, scienza e coscienza
e le derivate di queste parole
fan come la mamma, che ci vuole!?
Venafro, 29 novembre 2010
LA COPPIA ZOPPA
Il gruppo QU non va mai da solo,
ha paura di cadere o di spiccare il volo
Si accompagna sempre a un’altra vocale
sempre diversa, mai uguale
Non esiste quu,
lo sa pure l’emù!!!
Ma QU sta bene insieme,
a turno, a rotazione, ad O, ad A, ad I ed E
Difatti, quando bevi un liquore
ad alta quota vola il cuore
Quindi ti poni un bel quesito:
parlo e rido o sto basito?
Isernia, 12 marzo 2011
LA FILASTROCCA DEL CUCÙ
Quando CU sta da solo,
il cuculo spicca il volo
In cucina trova la cura
chi vive secondo natura
La cubista balla in pista,
il cubista è un artista
Il curato di campagna
ha trovato una cuccagna
Se la sarta fa il cucito
mangia pure suo marito
Dalla culla, mia cugina,
strilla e urla, birichina
Cuffia in testa, farà festa
se sonnecchia alla finestra!
E’ complessa la cultura,
ma se l’impari non fa paura!
Venafro, 21 marzo 2011
LA REGOLA E L’ECCEZIONE
Ogni regola ha la sua eccezione:
ho imparato oggi a lezione
ed ho scritto sul mio taccuino
per ricordare sera e mattino
– che la QU vuol la vocale,
perché da sola sta sempre male.
– CU è seguito da consonante,
così si sente assai elegante.
Ma il cuoco scappò via,
da scuola venne a casa mia,
con le scarpe di cuoio spesso
per cucinare il brodo e il lesso.
Adesso è sempre di buonumore,
perché in cucina ci mette il cuore!
Venafro, 21 marzo 2011
IL BEL TEMPO
Arriva il bel tempo, la primavera
tiepido il giorno, fresca la sera
Ecco Marzo, lungo e incostante,
il tempo muta in un sol istante
Ora piove, ora c’è il sole,
nell’aiuola sbocciano timide viole
Aprile è più dolce, ma non ti scoprire,
d’un tratto il tepore potrebbe svanire
Segue Maggio, il maggiore di tutti,
sboccian le rose, maturano i frutti
Spalanca le porte alla bella stagione,
a caldo, cicale e solleone!
Venafro, 14 marzo 2006
ALLA MAMMA
Hai il nome più dolce che ci sia
Mamma, mammina mia.
Ti svegli presto, di buon mattino
Serena cominci il tuo cammino.
Prepari per tutti la colazione,
Andiamo a scuola e ci saluti al balcone.
Avvii il pranzo, fai qualche faccenda,
Ti prepari in fretta ed esci contenta.
Il lavoro, i nonni e poi la spesa,
Far tutto quanto par non ti pesa.
Ci aspetti a casa col tuo sorriso.
Quando cucini guardo il tuo viso.
Forse sei stanca, ma non si vede.
Mentre tu stiri, il babbo si siede.
Cuci, rassetti, ah, che giornata!
Neanche il tempo di una chiacchierata.
Ci porti a letto, dopo la cena
Sì che sei stanca, ma sempre serena.
Con premura ci rimbocchi le molli coperte,
Una fiaba e la preghiera, sempre solerte
Un bacio e l’augurio di sogni d’oro
Col mio amore ricambierò il tuo lavoro
MA MA MA MA,
MAMMA
MATERNE ALLITTERAZIONI
Mamma, maestra d’amore,
maggio di rose
Mamma, mare magnum di bene,
magma informe d’abbracci
Mamma, mantra di vita,
manìa di coccole e lacci
Mamma, mambo di baci,
malìa di sguardi e sorrisi
Amante, amorevole amica
ammiro in te
il bello del mondo e
la forza della vita
Venafro, 07.09.2010
STRANI SEGNALI
La punteggiatura
Se trovi una virgola,
rallenti un poco.
Se vedi un punto,
spegni il motore.
Se sono insieme, sosti e riparti
oppure cambia il bel soggetto.
Se leggi due punti, non c’è sospetto:
comincia un elenco, una spiegazione,
come una coda senza ragione.
Se arrivi a una curva, bello giulivo,
è una domanda? E’ l’interrogativo.
Sei alla fine del viaggio, non ti stupire,
con l’esclamativo potrebbe finire!!!
Venafro 28 maggio 2010
UN FACCINO DA MANGIARE
A Claudio Maria
Una cascata di riccioli d’oro
Apre il sipario sul viso moro
Due grandi finestre con scuri di ciglia
Sono i tuoi occhi color di vaniglia
Il nasetto soffia aria pulita
Come un comignolo di frutta candita
La bocca di fragola e gelatina
E’ la porta dolce di una cantina
Che conserva al fresco, non botti di vini
Ma venti piccoli dentini
Bianchi e perfetti in riga assortita
Come confetti di menta piperita
Venafro, 7 dicembre 2008
MAGIE …… BUGIE
Mi hai detto una bugìa,
non c’è più magìa,
via da casa mia!
Hai rubato una ciliegia,
t’è venuta l’allergìa,
siamo corsi in farmacìa
e la socia del dottore,
arrivata a malincuore
con in mano una valigia
e una camicia bianca,
con la faccia smorta e stanca
“Sai,” ti ha detto
“Vuoi guarire bell’ometto?
Il plurale devi fare,
le parole in –cia e –gia ,
come quelle che son qua,
precedute da vocale
la “i” fanno restare!
Se la “ì” porta l’accento,
non vola via nel vento.
Ma se c’è la consonante,
sai, la “i” se la dà a gambe!”
Venafro, 29 novembre 2010
ESTATE
Arriva l’estate,
che belle serate !
Che notti di fate !
Ma cosa avete,
un poco più sete?
L’oro nel campo domani si miete,
poi vi svestite
e di sasso dormite!
Che belle nottate,
che abbiamo d’estate,
con le cantate
delle cicale appena nate!
Beate, beate,
arriva l’estate!
Venafro, 17 aprile 2009
GLI OCCHI DEL MONDO
Occhi neri
Occhi sinceri
Occhi chiari
Mai avari
Occhi a mandorla
Pelle di perla
Occhi marroni
Come tizzoni
Occhi belli
Siam tutti fratelli!
MARE
Mare azzurro
Mare verde
Mare blu
Tra i flutti e le onde fai su e giù
Mare calmo
Mare piatto
Mare mosso
Tuffi e salti a più non posso
Mare Ionio
Mare Adrio
Mare Tirreno
Su di te splende sempre l’arcobaleno
In mezzo ai suoi mari
L’Italia è sdraiata
La lambiscono ….cari
Facendole una serenata!
Venafro 30 novembre 2010
RIME DI SETTEMBRE
Con una lacrima ho salutato il mare
Ho riposto formine e secchiello
Ho smesso il costume e ho ripreso l’ombrello
Sono tornata/o a casa insieme a mio fratello
L’estate vola, devo tornare a scuola
Preparo lo zainetto coi libri e i pennarelli
Compriamo il grembiule, il fiocco ed i pastelli
Gomme, matite, penne
Non manca quasi niente
Mi ha detto la maestra, affacciata alla finestra:
“Quest’anno sei cresciuto/a, cambia la minestra!”
BENTORNATI A SCUOLA
Acrostico con rime baciate
Se tutti i giorni ci vai contento
Capirai che sei un portento
Una la scuola, tante le classi
Ora i scolari diventan assi
Le maestre sono felici
A scuola i bimbi son tutti amici
Venafro, 5 aprile 2011
VIVA LA MAESTRA
Mesostico alla maestra
Ogni giorno, Ma in allegria
Viene a scuolA la maestra mia
Entra, saluta E comincia la lezione
Parla, legge e Spiega fino a ricreazione
Assegna un Tema ed un dettato
Un problema Risolve, ma è complicato
Va avanti sin Alla fine e resta senza fiato!!!!
Venafro, 5 aprile 2011
EMBE’
Embè, che c’è ?
Non lo sai bella bambina
che chi suona la trombetta
va a passeggio e non ha fretta?
No, io non so tante cose,
ho solo bambole smorfiose!
Lo senti, è suonata la campana
Metti il grembiule sulla sottana,
scappa a scuola,
presto vola!
Stamattina, senza fretta,
si darà la regoletta:
“Davanti a B e a P
ci va sempre la M”
Fa eccezione l’amico Gianpiero
benpensante per davvero,
perché il suo è nome composto
e sta in ferie tutto agosto!
Isernia, 12 marzo 2011
LA PICCOLA FILASTROCCA
DELLE PREPOSIZIONI
DI, A, DA,
dici a me, l’amico che fa?
IN, CON, SU,
è scappato lassù
PER, TRA, FRA,
due minuti e tornerà!
Isernia, 12 marzo 2011
NONNA AUGURI
(Scritta in occasione dell’ottantesimo compleanno di Nonna Titina)
Nonna auguri!
Oggi si rinnovano per te
Tutti gli anni vissuti
Ed io che ti guardo
Seduta a ricamare
Vedo con gli occhi dell’amore
La bimba dolce che sei stata
Che gioca sotto casa
La ragazza che studia
La sposa operosa
La mamma fresca, inesperta e amorosa
E ti faccio gli auguri
Con un bacio e una rosa
Venafro 7 giugno 2008
ALLA MIA NONNA
A NONNA ( n…… ) FACCIAMO GLI AUGURI,
PERCHE’ CON LEI STIAMO LIETI E SICURI.
E’ SENZ’ALTRO LA NONNA PIU’ BELLA,
FORTE, ALLEGRA, SOLARE, UNA STELLA!!!
LE PIACE USCIRE, LEGGERE E BALLARE,
MA QUEL CHE SA FAR MEGLIO E’ CERTO CUCINARE:
CI PREPARA BEI PRANZI E SQUISITE CENETTE,
CON GNOCCHI, SUGHI, GATEAUX E COTOLETTE!
A NONNA (n…. )AUGURIAMO GIORNATA SERENA,
BUON COMPLEANNO (o ONOMASTICO) E VITA SANA, LUNGA E PIENA!
VENAFRO, S. FLORA, 24 NOVEMBRE 2011
NONNO AUGURI
Per la festa dei Nonni del 2 Ottobre
Nonno auguri!
Oggi si rinnovano per te
Tutti gli anni vissuti
Ed io che ti guardo
Seduto a riposare
Vedo con gli occhi dell’amore
Il bimbo vivace che sei stato
Che gioca sotto casa
Il ragazzo che studia
Il soldato valoroso
Il lavoratore fresco, inesperto e operoso
E ti faccio gli auguri
Con un abbraccio ed un bacio smorfioso
Venafro 30 novembre 2010
DAL CALAMAIO AL PC
Il nonno di mio nonno, lo sai come scriveva?
Nell’inchiostro del calamaio la penna intingeva
Vergava belle spighe
sul foglio immacolato a quadretti o a righe
La mia nonna invece
usava il lapis
e con la sua cassina
sparivano gli errori
Volavano veloci fuori dalla finestra
prima che arrivasse Signora la Maestra
La mamma, bimba beat,
usava la sua bic
e la matita doppia, di colore rosso-blu
Studiava e ristudiava da non poterne più
Io, xò, nativo digitale, sapete cosa faccio?
Uso la replay e con quella sono un asso
Scrivo e cancello, un vero un furbaccio
Per i componimenti, invece, uso il mio PC:
windows, paint, tasti e frecette,
mouse, stampante, colonna e chiavette,
CD, floppy, programmi e applicazioni,
i miei compiti son facili con questi aiutoni!
Venafro, 20 febbraio 2011
NUMERI A LOTTO
Sette i colori dell’arcobaleno
Dodici i mesi dell’anno intero
Quattro le stagioni, mille le opinioni
Solo tre le coniugazioni
Ben nove le preposizioni
Sette i giorni della settimana
Dieci i numeri del nostro sistema
Nove i pianeti del mondo solare
Cinque i pasti che è bene fare
Tanti i Ministri, uno solo il papa
Molti i marmocchi,
due, un paio, gli occhi
Sette i colli e i Re di Roma
Cinque i sensi,
cento se pensi!!!
Isernia-Venafro, 12-21 marzo 2011
PIOVE
PIOVE PIOVE PIOVE
E la pioggia fa rumore
Sui tetti, per le strade e sui rovi di more
PIOVE
L’aria è ferma
Non si muove
Tutto è grigio
E par che muore
PIOVE
Fitto, fitto
Fine, fine
Acqua penetra in ogni dove
E disseta questa terra
Che sta calma o fa la guerra
Venafro, 28 maggio 2010
GIORNATA RAP
Tutti i giorni sveglia
Sveglia sveglia suona,
Colazione, zaino e scappo
Scappo a scuola
Ritrovo gli amici
Gli amici e la maestra
Un occhio alla lavagna ed uno alla finestra
Dettato storia tema,
Passa un’ora e fo’ un problema
Vola il tempo a ricreazione,
Tra giochi e colazione
Vola il tempo a ricreazione
Ricomincia la lezione
Aspetto aspetto aspetto la campanella,
Quella sì, mi pare bella
Scappo via da mamma mia
Scappo via a casa mia
A pranzo pasta
Pasta e cotoletta,
Poi mi cambio veloce la maglietta
Mi aspetta un pomeriggio
Sempre più attivo,
Di qua e di là, non è mai grigio
Danza, calcio, nuoto, un po’ di tivvù,
Sono stanco non ce la faccio più,
Ma devo ripassare le tabelline,
Storia, mate, inglese, tutto senza fine
Arriva per la cena anche il mio papà,
Con lui mi butto di traverso sul sofà.
Baci, coccole, baci e smorfiette,
Non si fermano le lancette
Un bacio a tutti e a nanna vo’
Che giornata -giornata RAP- che ho!
Venafro, 15 febbraio 2011
LA STORIA
Quest’anno iniziamo a studiare la storia
e non è una poesia da imparare a memoria,
ma le avventure degli avi e dei nonni,
di uomini antichi, di gesta insonni,
di moti, stratagemmi, guerre, invenzioni,
grandi città, viaggi e spedizioni,
conquiste e sconfitte, fatti noti da fonti,
scritti da chi come Erodoto amava i racconti.
Nella storia c’è tutto, tutto il passato,
nomi, anni, terre di tutto il creato,
finanche gli animali, in gran subbuglio:
la Lupa e le Oche in Campidoglio,
il Cavallo di Caligola, gran senatore,
Pirro e gli Elefanti in allegro clamore.
Eserciti di cavalieri e legioni di fanti,
studiosi, Papi, conti, ministri e naviganti,
personaggi ai quali vi potrete ispirare
Giulio Cesare, Napoleone e donne rare,
Cavour, Gorbaciov e Mazzini,
uomini forti che han tessuto i destini,
vincitori e vinti, regnanti ed eroi.
La storia è importante, la storia siamo noi!
SPUNTI DI STUDIO
Da ricercare: storia, fonti, Erodoto, stratagemmi, spedizioni, Campidoglio, Pirro, Caligola
NOVEMBRE
Comincia Novembre con la festa dei Santi
Non uno soltanto, ma tutti quanti
Il due il pensiero va a chi non c’è più
Fiori, ceri e preci per chi è lassù
Si animano i campi di lumini e colori
Riflessioni, Messe, ricordi e dolori
Scorrono i giorni in un lieve tepore
Per contrade e cantine c’è un bell’odore
E’ questa l’estate di San Martino
Oggi ogni mosto diventa vino
Piove e cadono le foglie morte
Prepara il cappotto, l’inverno è alla porte
Ma anche Novembre può essere bello
Se il cuore è lieto sotto l’ombrello
LA GEOGRAFIA
Tutti giù per terra a studiare questa Terra,
solcata da Fiumi, in pace, senza guerra,
striata da confini, a pois di Città,
bagnata da Laghi, con Monti qua e là.
Mitigata dai Mari, immersa negli Oceani,
fatta a fette e spicchi da Paralleli e Meridiani.
Dimezzata dall’Equatore, divisa in Fusi ed ore,
increspata da Colline, Montagne e Massicci,
animata da Panorami verdi, azzurri, rossicci.
Schiacciata dai Poli, inebriata dai Venti,
inclinata sull’Asse, ove vivono contenti
Popoli e Nazioni, Stati e Regioni
distinte da Capitali, Monete e Religioni
Quante cose belle, tutte da studiare,
dai Tropici alle Isole, non solo da imparare,
ma da vedere un giorno quando potrai viaggiare!
Venafro, 16 Dicembre 2011
ARRIVA LA PROF
Son promosso in prima media,
qui comincia la commedia.
Ho lasciato due maestre,
ne ritrovo ventitré.
Non si scherza, per davvero.
Son cresciuto, povero me!
Quanti libri, oh, che peso,
nello zaino smisurato
tutto quanto ho stipato:
album, flauto, libri e quaderni,
in scuola media passo tre inverni,
tante cose imparerò
e al liceo finirò!
Venafro, 16 dicembre 2011
PRESEPE
Oggi, a casa mia, facciamo il presepe.
Prepariamo prima la base, con il muschio e la siepe.
Poi papà fa la capanna, ai piedi della montagna,
e un ruscello vero, che bagna la campagna.
Mamma, dietro, vi stende il cielo
fatto da un velo
blu e argento di stelle,
la Cometa, Sirio, l’Orsa,
solo le più belle.
Mia sorella, intanto, sistema i pastori,
fermi, in cammino, gialli, bianchi e mori.
Nel prato verde è tutto un brulicare
Galline, pecorelle, banchi per mangiare.
Nella rustica grotta il mite Giuseppe è vicino a Maria,
il bue e l’asinello respirano in armonia.
Tocca a me, che son il più piccino,
deporre nella mangiatoia Gesù Bambino.
Poi arrivano i nonni a portare nuovi doni,
sono i Re Magi, potenti, ma buoni.
Che bel quadretto!
Finito è perfetto.
Non è soltanto la sacra Famiglia,
ma l’amore tra gli uomini la meraviglia.
.
NATALE
Anche quest’anno è arrivato il Natale
Doni, dolci, pacchi e pacchetti ….
Ma che per noi sia nato Gesù cosa vale,
se non gettiamo via odi e sospetti?
Guerre, liti, scontri, discussioni
Perché non cerchiamo di esser più buoni?
Tutto questo accade, sai perché?
Perché nessuno ama l’altro come sé
Allora da domani, anzi da adesso
Metti a tacere un po’ di te stesso
e guarda all’altro che ti è vicino
come fosse Gesù Bambino!
Venafro, 24 12 2006
MILLE COLORI
Stanotte ho sognato
Un enorme girotondo
Che abbracciava tutto il mondo
In lungo e in largo,
Toccando l’oceano blu
Sfiorando l’Iquazù
Arrivando alla Cina
Passando da sera a mattina
Dalle Alpi all’Equatore
Dalle Bermuda a Lahore
Dall’Australia al deserto
Dalla terra al mare aperto
Si tenevano per mano
Cento popoli e un sultano
Tra gli altri si è infilato
Un leone liberato
Un orso bianco ed uno bruno
Non mancava più nessuno
Un cavallo assai elegante
Giusto dietro a un elefante
Poi contenti mille bimbi
Che cantavano giulivi
Uno bianco, uno moro
Con le palme e con l’alloro
Uno giallo, uno rosso
Che correva a più non posso
Un ebreo, un eschimese
Un indiano, un pechinese
C’era pure un parigino
Che avanzava col cugino
Non di sangue, ma di cuore
Girotondo con amore !!!
Venafro, 28 maggio 2010
NEVE
Insieme con la sera
è arrivata la bufera.
Soffia il vento forte forte.
Fa volar le foglie morte.
Ecco scende anche la neve.
Pioggia bianca lieve lieve.
Tutto fuori è ovattato,
freddo, umido e velato.
Dietro i vetri, gli occhi belli
di due piccoli fratelli.
Guardan zitti ed incantati
quella bianca atmosfera
che fa magica la sera .
Loro in casa, fortunati,
si son quasi addormentati,
con la dolce ninna nanna,
non di suoni, ma di panna!
Venafro, 24.12.2006
LA LETTERINA
Caro Babbo Natale,
arriva la festa che per me più vale,
non solo per giocattoli e doni,
ma perché ci sentiamo tutti più buoni.
Sotto l’albero vorrei la pista e la gru,
solo a patto di non far arrabbiare più
nonni, maestre, mamma e papà.
A tutti solo auguri di salute e felicità!
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